IL PARERE DEGLI ESPERTI

Vaccino Covid bivalente, preadesioni aperte per gli over 12. Pregliasco: "Quarta dose necessaria per tutti"

Le prenotazioni sono disponibili per tutti, non solo fragili e over 60, dopo quattro mesi dalla precedente dose o dalla malattia. Dobbiamo vaccinarci? Se sì quando?

Vaccino Covid bivalente, preadesioni aperte per gli over 12. Pregliasco: "Quarta dose necessaria per tutti"
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Sulle vaccinazioni anti Covid sono partite la scorsa settimana le prenotazioni della quarta dose per tutti gli over 12, non solo fragili e over 60.

Ma nel concreto è davvero necessario vaccinarsi nuovamente? I più giovani cosa devono fare? Lo abbiamo chiesto a due voci autorevoli ovvero a Fabrizio Pregliasco e Andrea Crisanti.

Cosa dice la circolare del Ministero

Tra venerdì 30 settembre 2022, e la settimana in corso, praticamente in tutte le Regioni è partita questa ulteriore fase della campagna vaccinale. Anche per gli over 12 sono stati infatti autorizzati i vaccini bivalenti aggiornati sulla base dell'indicazione di utilizzo autorizzata da Ema e Aifa recepita dal Ministero della Salute ufficializzata dalla Circolare del Ministero della salute n. 0040319-23/09/2022-DGPRE-DGPRE-P.

Questi nuovi vaccini bivalenti anti Covid-19, aggiornati alle varianti Omicron BA.4-5 arrivati a disposizione delle Regioni, tenuto conto appunto dell’indicazione di utilizzo autorizzata da EMA e AIFA, potranno così essere somministrati su richiesta dell’interessato, come seconda dose di richiamo (volgarmente quella che intendiamo come "quarta dose"), per la vaccinazione dei soggetti di almeno 12 anni di età, che abbiano già ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni.

Nella circolare del Ministero si legge:

"Al momento non ci sono evidenze per poter esprimere un giudizio di uso preferenziale di uno dei diversi vaccini bivalenti ad oggi disponibili. Quindi sono da ritenere sostanzialmente equivalenti i vaccini bivalenti aggiornati alla variante Omicron BA.1 e quelli aggiornati alle varianti Omicron BA.4-5".

E ancora:

"Entrambi i tipi di vaccino ampliano la protezione contro diverse varianti e possono aiutare a mantenere una difesa ottimale contro la malattia. Infine la circolare ministeriale relativamente ai soggetti immunocompromessi indica la possibilità di avere la somministrazione di una ulteriore dose vaccinale (la quinta), dopo il ciclo primario di tre dosi e la prima dose di richiamo".

La quarta dose era stata raccomandata in via prioritaria a inizio settembre alle seguenti categorie:

  • cittadini over 60
  • persone con elevata fragilità di età pari o superiore ai 12 anni
  • operatori sanitari
  • operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani
  • donne in gravidanza

L’appuntamento per la quarta dose può essere prenotato attraverso le piattaforme regionali, purché appunto siano trascorsi almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo.

Cosa dicono gli esperti

Insomma, non solo fragili e anziani: il Ministero ha aperto a tutti la possibilità di vaccinarsi con i nuovi sieri bivalenti.

Tuttavia non è partita parallelamente una campagna - da parte degli organi preposti, nè tantomeno a livello mediatico - di incoraggiamento verso la pratica vaccinale.

E quindi è automatico domandarsi: dobbiamo vaccinarci? E se sì, quando è il miglior momento per farlo?

Pregliasco: "Non cedere alla narrazione sbagliata, vaccinarsi"

"La quarta dose dopo quattro mesi è necessaria per tutti, perché sia la guarigione che la vaccinazione offrono nel tempo una copertura ridotta, che si affievolisce nel tempo. Una buona soluzione potrebbe essere quella di sottoporsi alla dose anticovid di richiamo in concomitanza con l'antinfluenzale".

Non lascia davvero spazio a dubbi il professor Fabrizio Pregliasco, Direttore Sanitario dell'IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e Professore associato di Igiene Generale e Applicata presso la sezione di Virologia del dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano.

Insomma, vaccinatevi. Se avete fatto il Covid o la terza dose da più di quattro mesi.

Anzi, il virologo dice anche apertamente che i vaccinati con quarta dose sono ancora troppo pochi.

"La vaccinazione per il Covid deve diventare periodica. Il virus rimarrà con noi a lungo - speriamo a cicli e non più a violente ondate, che si protrarranno negli anni - con modalità simili all'influenza."

"La vaccinazione non sarà obbligatoria, ma soprattutto per i fragili, ovvero coloro che sono più a rischio, serve continuità di copertura. Vaccinarsi è anche una scelta di responsabilità per la collettività".

"Per esempio, i giovani: il virus può costringere anche loro a letto, ma soprattutto possono essere veicolo di contagio per i fragili, che vanno ancora incontro al rischio di morte".

"Non dimentichiamo che anche dei bambini sono morti in Italia a causa del virus, e non pochi sono finiti in terapia intensiva. La raccomandazione è soprattutto per i bimbi a rischio con patologie respiratorie e cardiache."

E se siete tentati di credere alla narrazione che va per la maggiore, ovvero che il Covid ormai è diventato un'influenza, ecco il chiarimento di Pregliasco:

"E' una narrazione sbagliata, è vero che alcune varianti sono meno cattive, ma ricordiamoci che la maggior parte delle persone è vaccinata o è entrata in contatto con il virus, tutto ciò incide sulla prognosi. Se si perde la copertura, il discorso cambia."

Crisanti: "Vaccinarsi per il bene di tutti"

"La vaccinazione va incoraggiata a prescindere dall'età, la pandemia non è finita, più persone sono vaccinate più proteggiamo i fragili e la collettività. Inoltre diamo la possibilità al virus di circolare meno".

Anche Andrea Crisanti rinforza l'appello di Pregliasco. Incalzato da News Prima, il microbiologo romano non ha alcun dubbio.

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