3 pazienti gravi in rianimazione

Influenza H1N1: due morti a Vicenza. Sintomi, prevenzione, rischi e perché è improprio chiamarla "suina"

Si tratta della classica influenza stagionale che, purtroppo, sui soggetti fragili può essere anche letale. I medici: "Vaccinatevi"

Influenza H1N1: due morti a Vicenza. Sintomi, prevenzione, rischi e perché è improprio chiamarla "suina"
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Due uomini sono morti in pochi giorni a Vicenza per le conseguenze del virus H1N1. Che, chiariamolo subito, non è quello dell’influenza suina. E allora perché tutti la chiamano così? Facciamo chiarezza e, soprattutto, capiamo come possiamo proteggerci.

Virus H1N1: due morti a Vicenza

La situazione in Veneto è “impegnativa e complessa”, come ribadito dal primario dell’ospedale di Vicenza, San Bortolo, Vinicio Danzi. Ed è proprio nel nosocomio vicentino che sono morte due persone, a causa della severità del virus H1N1.

A perdere la vita un 55enne, deceduto nella giornata di domenica 7 gennaio 2024 per le gravi conseguenze respiratorie e un uomo di 47 anni, che da giorni si trovava in condizioni disperate.

Sempre all'ospedale San Bortolo, si trovano in gravissime condizioni, in terapia intensiva, altri tre malati, tra cui una donna. Una delle peggiori complicanze del virus è infatti la polmonite interstiziale. Nei casi più gravi, i medici aiutano con l'Ecmo, la circolazione e ventilazione extracorporea, i pazienti a superare il picco della crisi.

“Personalmente è la prima volta che vedo arrivare così tanti casi critici di A/H1N1 in rianimazione. È preoccupante” conferma il primario Danzi.

Influenza stagionale: improprio chiamarla suina

La forte attenzione mediatica a seguito dei decessi ravvicinati e dei gravi pazienti ha spinto la direzione Sanità della Regione Veneto a specificare che non si tratti di “influenza suina”, come impropriamente in molti stanno chiamando il virus A H1N1.

Con con una nota della dirigente Francesca Russo, ha chiarito come sia sbagliato accomunarla alla variante 'v' dell'H1N1 (la suina):

“Questa fase dell'anno precisa, è caratterizzata dalla circolazione del virus H1N1 pdm09 (Pandemic disease Mexico 2009): "si tratta - sottolinea Russo - del virus influenzale che circola in modo diffuso in tutte le stagioni influenzali dal 2009. Chiamarlo virus da "influenza suina" è un retaggio mediatico che fa pensare a un virus non stagionale".

E allora perché questo virus viene comunemente definito “influenza suina”?

"L'influenza H1N1 è quella che ha circolato più frequentemente in Italia quest'anno, si chiama 'suina' perché nel 2009 ci fu una pandemia con numerosi casi e diversi morti nel mondo. E' una forma di influenza A che conosciamo bene e ogni anno ci sono dei decessi”, ha chiarito Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive ospedale San Martino di Genova.

bassetti
Bassetti

Insomma, stiamo parlando di una classica influenza e, come tale, nel 95% dei casi ha un decorso debilitante ma non grave ma, nei soggetti fragili o compromessi, può essere anche letale. Unico modo per evitare di correre rischi è, come sempre, la classica vaccinazione antinfluenzale.

Ogni anno i virus respiratori , osserva la direzione Sanità veneta, determinano un aumento dei ricoveri e della mortalità nel periodo di circolazione; allo stato attuale sono invece in linea con le stagioni influenzali del periodo pre pandemico.

"Il recente report dell'Oms - sottolinea Francesca Russo - conferma infatti che la mortalità è sovrapponibile a quella precedente al periodo della pandemia Covid. Rimane in ogni caso importante la sorveglianza attraverso i medici di medicina generale e pediatri e la sorveglianza ospedaliera".

Vaccinarsi

L'Asl di Vicenza ha lanciato un appello a sottoporsi alla profilassi vaccinale:

"Questo ceppo influenzale è contenuto nel vaccino, disponibile per i soggetti a rischio e per tutte le categorie indicate dal ministero: la vaccinazione è quindi assolutamente consigliata, anche ad un pubblico più ampio. Rimane importante l'uso di mascherine e strumenti di protezione individuale nel caso di contagio, e negli episodi più gravi un eventuale terapia tempestiva con antivirali".

Anche Fabrizio Pregliasco, direttore scientifico di Osservatorio Influenza, Direttore della scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva dell'Università degli studi di Milano e Direttore sanitario d'azienda dell'IRCCS ospedale Galeazzi Sant'Ambrogio di Milano, invita a vaccinarsi:

“Dati alla mano, a livello nazionale stiamo registrando una fortissima pressione su tutti i Ps e i ricoveri dovuti alle complicanze dell'influenza stanno aumentando in tutta Italia. I pazienti più a rischio sono gli anziani e i fragili, ma anche le persone giovani possono essere ricoverate per l'insorgenza di complicazioni”.

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L'imperativo per le istituzioni e la sanità pubblica, sottolineano gli esperti, è quindi quello di realizzare iniziative atte a promuovere maggiormente la vaccinazione antinfluenzale e aumentare le coperture vaccinali a livello nazionale.

Sintomi, decorso e rischi

Chiarito che H1N1 è un’influenza stagionale, anche i sintomi che porta con sé sono quelli classici: brividi e febbre che aumenta repentinamente, fino a portarsi anche oltre i 39°C. Mal di gola e disfonia, dolori articolari, spossatezza, mal di testa, sonno disturbato, perdita di appetito, disagi intestinali con nausea, crampi addominali e diarrea.

Generalmente la manifestazione acuta dell'influenza si autolimita, spegnendosi nell'arco temporale di qualche giorno, semmai lasciando strascichi come tosse di varia intensità e sensazione di precaria forma fisica.

Sono le complicanze (come ad esempio le polmoniti) che possono rendere la malattia grave (soprattutto nei soggetti deboli) fino a causare ricovero se non addirittura il decesso.

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