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Influenza e virus respiratori: conoscere le “finestre” dei contagi per difendersi meglio

Sapere quando si manifestano i vari picchi consente di anticipare le vaccinazioni e adottare misure preventive mirate

Influenza e virus respiratori: conoscere le “finestre” dei contagi per difendersi meglio

Con l’arrivo dei primi freddi tornano anche i virus respiratori. Quest’anno, secondo gli esperti, l’influenza potrebbe essere più aggressiva del solito. Le previsioni arrivano dall’osservazione di quanto accaduto in Giappone e Australia, dove la stagione influenzale ha mostrato un andamento particolarmente intenso.

“L’epidemia che sta arrivando sarà piuttosto aggressiva”, ha spiegato Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), intervistato dall’Adnkronos.

Se queste tendenze venissero confermate anche in Italia, i casi potrebbero superare quelli dello scorso anno. Il picco, come di consueto, è atteso tra dicembre e gennaio, ma il comportamento del virus potrebbe variare in base a diversi fattori, come le condizioni climatiche e l’andamento delle vaccinazioni.

Le “finestre stagionali” dei virus respiratori

Conoscere quando i diversi virus tendono a circolare è fondamentale per prevenirli e programmare correttamente le vaccinazioni. Ogni virus, infatti, ha la sua “finestra di attività”, ovvero il periodo dell’anno in cui è più probabile che provochi infezioni:

  • Virus influenzale: attivo soprattutto tra dicembre e febbraio, con il picco in pieno inverno.
  • Virus respiratorio sinciziale (VRS): responsabile di molte bronchioliti nei bambini, è più diffuso tra novembre e marzo.
  • Virus parainfluenzali di tipo 3: colpiscono in primavera, quando gli altri virus respiratori tendono a diminuire.

Sapere quando ciascun virus è più presente consente di anticipare le vaccinazioni e adottare misure preventive mirate, riducendo così il rischio di forme gravi o complicanze.

Prevenzione

Tutti i principali virus respiratori si diffondono per via aerea, attraverso goccioline di saliva o mani contaminate. Bastano piccoli accorgimenti per ridurre le possibilità di contagio:

  • lavarsi spesso le mani;
  • coprire naso e bocca con il gomito quando si tossisce o starnutisce;
  • arieggiare regolarmente le stanze;
  • evitare contatti ravvicinati con chi mostra sintomi respiratori.

Vaccinazioni: lo scudo più efficace

Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione antinfluenzale per:

  • i bambini tra sei mesi e sette anni;
  • le persone con patologie croniche;
  • le donne in gravidanza.

La vaccinazione, spiegano gli esperti, non serve solo a prevenire l’infezione ma anche a limitare le complicanze e ridurre il rischio di ricovero ospedaliero.

Secondo Claudio Micheletto, presidente dell’Aipo-Its/Ets, la vaccinazione è essenziale soprattutto per chi convive con malattie respiratorie croniche come asma o Bpco.

“Le riacutizzazioni non sono banali bronchiti, ma episodi critici che peggiorano la funzione respiratoria e aumentano la mortalità. Per i pazienti con Bpco ogni riacutizzazione è uno scalino verso il basso, perciò la prevenzione è fondamentale”, spiega Micheletto.

Le linee guida internazionali consigliano di associare alla vaccinazione antinfluenzale anche quella anti-pneumococcica e contro il virus respiratorio sinciziale, per proteggere meglio le persone più fragili.

Bambini: febbre e raffreddore, quando preoccuparsi

Nella maggior parte dei casi, le infezioni invernali nei bambini si risolvono spontaneamente in pochi giorni. Riposo, idratazione e farmaci sintomatici sono in genere sufficienti. Il paracetamolo resta il farmaco di prima scelta contro febbre e dolori, mentre gli antibiotici non vanno mai usati senza prescrizione, poiché non hanno effetto sui virus.

Alimentazione e stile di vita: rinforzare le difese naturali

Una dieta equilibrata è un alleato prezioso del sistema immunitario. Gli esperti consigliano di: bere spesso per mantenere una buona idratazione; consumare frutta e verdura ricche di vitamina C; evitare pasti pesanti e cibi troppo grassi.

Un sistema immunitario efficiente può neutralizzare molti virus prima che provochino sintomi. Inoltre, vale sempre la regola del “vestirsi a cipolla”, ossia indossare più strati per adattarsi ai cambi di temperatura ed evitare sbalzi termici che irritano le vie respiratorie.

Attenzione ai nonni e alle classi chiuse

Particolare cautela va riservata ai contatti tra bambini e anziani, categoria più vulnerabile alle infezioni respiratorie.

“I bambini devono stare attenti ai nonni: lavarsi le mani e indossare la mascherina se hanno sintomi o se in classe ci sono compagni malati”, raccomanda ancora Scotti.

Con le temperature ancora miti, è utile mantenere le finestre socchiuse nelle aule e non esagerare con il riscaldamento: un ambiente troppo caldo e secco disidrata le mucose, rendendole più sensibili all’attacco dei virus.