Influenza 2023/24: sintomi, durata, prevenzione, vaccinazione e picco
E' inoltre importante imparare a distinguerla dal Covid, soprattutto per tutelare i fragili: ecco come fare
I primi freddi portano con sé i classici malanni di stagione: influenza compresa. Cosa dobbiamo sapere per riconoscerne i sintomi, trattarla al meglio, quale durata aspettarsi e, se possibile, come schivarla. Ecco una panoramica esaustiva.
Sintomi influenza 2023/24
Anche per la stagione 2023-2024 i sintomi dell'influenza includono come sempre l'insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. Altri sintomi comuni sono mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini.
La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, ma alcuni soggetti - ossia quelli di 65 anni e oltre, bambini piccoli e adulti e bambini con patologie croniche - sono a maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della loro condizione di base. Non a caso è proprio per queste categorie che è particolarmente consigliato il vaccino antinfluenzale.
Il picco
Non è facile individuare il momento in cui la vera influenza si evidenzia dal punto di vista epidemiologico, ma sicuramente è quando la temperatura è bassa e rimane bassa per più giorni. Mentre la diffusione dei virus respiratori è favorita dagli sbalzi termici, l'influenza arriva tipicamente nella parte principale dell'inverno. E’ ragionevole aspettarsi, dunque, che sia per peculiarità climatiche che per occasioni sociali, le feste natalizie possano rappresentare il momento acuto della diffusione dell’influenza 2023/24.
Al momento i casi influenzali potrebbero attestarsi intorno ai 5-6 milioni, secondo le stime di alcuni virologi. Vi sono, poi, le forme parainfluenzali: circa 10 milioni in totale, originate da da virus "cugini" dell'influenza che sono 262, tra tipi e sottotipi, e che portano a malanni che durano meno dei classici cinque giorni dell'influenza.
Comportamenti virtuosi che ci proteggono
Veniamo ora a ciò che possiamo fare per evitare di ammalarci. Il Ministero della Salute evidenzia alcuni comportamenti che, se messi in atto, possono ridurre la trasmissione dell'influenza. La prima indicazione è quella di lavare regolarmente le mani e asciugarle correttamente. Le mani devono essere sciacquate accuratamente con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi, specialmente dopo aver tossito o starnutito. I disinfettanti per le mani a base alcolica riducono la quantità di virus influenzale dalle mani contaminate e possono rappresentare una valida alternativa in assenza di acqua
Va evitato il contatto stretto con persone ammalate, mantenendo ad esempio un distanziamento fisico di almeno un metro da chi ha sintomi dell'influenza ed evitare posti affollati. Quando non è possibile mantenere il distanziamento, bisogna ridurre il tempo di contatto stretto con persone malate. È ovviamente utile isolarsi a casa se si presentano sintomi attribuibili a malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale
È inoltre raccomandato osservare una buona igiene respiratoria, ossia coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente e lavarsi le mani. Bisogna poi evitare di toccarsi occhi, naso o bocca: come spiega il ministero, i virus possono appunto diffondersi quando si tocca qualsiasi superficie contaminata e poi ci si tocca occhi, naso o bocca. Le mascherine chirurgiche indossate da persone con sintomatologia influenzale possono ridurre le infezioni tra i contatti stretti
Vaccino antinfluenzale come migliore prevenzione
Il Ministero della Salute rammenta però che è la vaccinazione la forma più efficace di prevenzione dell'influenza. Idealmente, per gli ultra 65enni e i gruppi a rischio, l'obiettivo minimo di copertura per la vaccinazione antinfluenzale è pari al 75% del target; quello ottimale raggiunge invece il 95%. Il vaccino antinfluenzale non interferisce con la risposta immune ad altri vaccini inattivati o vivi attenuati
In Italia ci si può vaccinare contro l'influenza dal mese di ottobre: basta una sola dose. Il Ministero della Salute ha esplicitamente raccomandato alle regioni di "anticipare, compatibilmente con la disponibilità, la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall'inizio di ottobre" e di "offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione".
La vaccinazione è raccomandata e offerta in modo gratuito agli ultra 60enni, alle donne in gravidanza (aiuta a proteggerle sia durante che dopo la gravidanza e protegge altresì i loro bambini nei primi mesi di vita) e post partum, ai ricoverati in lungodegenza, alle persone con malattie croniche e ad alcune categorie di lavoratori (fra cui personale sanitario e socio-sanitario, forze di polizia e vigili del fuoco). È raccomandata anche ai bambini non a rischio nella fascia di età 6 mesi-6 anni. Il vaccino è comunque indicato per tutti coloro che desiderano evitare la malattia e che non hanno specifiche controindicazioni, sentito il parere del medico.
Influenza o Covid? basta un tampone per proteggere i fragili
Passiamo a un ultimo tema: come riconoscere l’influenza dal Covid, considerando che, spesso, si tratta di sintomatologie sovrapponibili. Il consiglio è quello, soprattutto per i fragili e per chi vi entra in contatto, di eseguire il tampone. Per i fragili infatti, oltre all'automedicazione, può essere effettuato un trattamento con antivirali specifici più appropriato.