Incinta all'ottavo mese si sente male e va in ospedale, ma perde la bambina
La donna si è rivolta al Mandic di Merate, dove il punto nascite è stato chiuso a marzo. Trasferita d'urgenza a Lecco non c'è stato nulla da fare per la piccola
Una vicenda che lascia sgomenti e fa stringere il cuore. E' successo a Merate, dove una donna incinta di 34 settimane ha perso la figlia che aspettava dopo essere stata in ospedale al Mandic, dove però il punto nascite è stato chiuso da qualche mese. Inutile il trasferimento a Lecco. Sulla vicenda sono in corso accertamenti, e allo stato attuale delle cose non si può dire che con la presenza di un punto nascite la piccola sarebbe stata salvata.
Incinta all'ottavo mese si sente male e va in ospedale
A raccontare la terribile vicenda è il nostro portale locale Prima Merate. E' la sera di lunedì 19 agosto 2024 quando la donna, alla 34esima settimana di gravidanza, inizia ad accusare alcuni problemi.
A quel punto decide di recarsi al Pronto soccorso dell'ospedale Mandic di Merate, il più vicino a casa.
Il punto nascite è stato chiuso a marzo
All'ospedale meratese, però, non c'è più un punto nascite, che è stato chiuso venerdì 1 marzo 2024, a seguito di numeri che non ne giustificavano il mantenimento.
A seguito dei primi accertamenti, i medici del presidio meratese hanno dunque disposto un trasferimento d'urgenza in ambulanza all'Ospedale Manzoni di Lecco.
Il decesso della bambina
Qui i medici, dopo aver operato la donna praticando un taglio cesareo, non hanno potuto fare altro che constatare la morte della bambina.
Si tratterebbe, secondo le prime risultanze, di un aborto spontaneo e non è detto che con il punto nascite aperto la piccola sarebbe stata salvata.
Dalla direzione dell'Asst di Lecco, che nelle ultime ore ha avviato un'indagine interna per chiarire le circostanze di quanto accaduto, fanno sapere che il personale sanitario ha fatto il possibile per applicare i protocolli da eseguire in questi casi e salvare la bambina.
Mandic di Merate, il punto nascite chiuso
La decisione di chiudere il punto nascite del Mandic si era concretizzata a marzo di quest'anno, ma era già nell'aria da qualche tempo, almeno da quando a novembre 2023 l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso aveva parlato di questa possibilità durante un vertice con i primi cittadini del territorio.
A motivare la scelta, come sempre in questi casi, i numeri, che parlavano chiaro: ai minimi storici da almeno due anni, la struttura era attaccata a un filo e "tenuta in vita artificialmente".
"I numeri sono veramente bassi e l’Asst ritiene che tenerlo aperto sia diventato insostenibile – aveva spiegato a suo tempo Fabio Vergani, primo cittadino di Imbersago e presidente della Conferenza dei sindaci meratesi – Se anche ci fossero le condizioni per evitare di chiudere il punto nascite, mancherebbe comunque il “materiale” su cui lavorare".
Parole di sconforto (ma anche con qualche accusa) erano state lanciate dal sindaco di Merate Massimo Panzeri:
"I numeri, purtroppo, dicono che non è più sostenibile tenere aperte le sale parto. Questo non può che dispiacere e fare male. C’è però un aspetto che non voglio tralasciare, e cioè che sia fatta chiarezza. Bertolaso e Trivelli (direttore generale dell'Asst di Lecco, ndr) devono spiegarci perché un reparto che fino a pochi anni fa cubava più di mille parti oggi è praticamente a zero".