Da Prima Pavia

In Lombardia arrivano i braccialetti elettronici anti-aggressione per medici e infermieri

La sperimentazione partirà a breve dal Pronto Soccorso di Vigevano

In Lombardia arrivano i braccialetti elettronici anti-aggressione per medici e infermieri
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Le aggressioni a medici e infermieri negli ospedali sono purtroppo diventate una costante, e negli ultimi tempi  gli episodi si sono moltiplicati. Da Vigevano, in provincia di Pavia, arriva una novità che potrebbe venire in aiuto al personale sanitario della Lombardia. Il Pronto soccorso, infatti, sarà il primo in regione a sperimentare il braccialetto elettronico anti-aggressione.

Braccialetti anti-aggressione in Pronto soccorso a Vigevano

Come racconta Prima Pavia, il Pronto soccorso di Vigevano sarà il primo in Lombardia a sperimentare un nuovo sistema di sicurezza per prevenire le aggressioni ai danni del personale sanitario. Si tratta di un braccialetto elettronico con pulsante d'allarme permetterà a medici, infermieri e operatori sanitari di inviare un segnale immediato alle forze dell'ordine in caso di violenza. La sperimentazione regionale, che si ispira a modelli già attivi in altre aree, mira a contrastare la crescente piaga delle aggressioni fisiche e verbali.

Tra fine 2024 e inizio 2025

L'iniziativa, come anticipato dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso, dovrebbe partire tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025. In un’intervista rilasciata a Radio 24, Bertolaso ha ribadito l'importanza di tutelare al massimo il personale sanitario, sottolineando che la sicurezza nei luoghi di cura è una priorità imprescindibile.

Come funziona

Il funzionamento del dispositivo è semplice: premendo il pulsante sul braccialetto, l’operatore invia un segnale a una sala di controllo collegata direttamente con le forze dell'ordine, garantendo un intervento tempestivo.

Il braccialetto per allertare le Forze dell'ordine

Vigevano capofila del progetto

L'Asst di Pavia ha confermato la sua piena disponibilità alla sperimentazione, evidenziando come il progetto partirà proprio dal pronto soccorso di Vigevano. In una nota, l'azienda sanitaria ha ricordato che già in passato sono state attuate misure per migliorare la sicurezza, e questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo avanti.

Purtroppo, anche i pronto soccorso della provincia di Pavia spesso sono stati teatro di episodi di violenza. Tra i più recenti l'aggressione avvenuta a inizio settimana, che ha visto madre e figlio scagliarsi con insulti, minacce e morsi contro gli operatori del policlinico San Matteo.

L'iniziativa in Piemonte

Anche il Piemonte sta seguendo la stessa linea. L'ultimo episodio, come racconta Prima Torino, è avvenuto al San Giovanni, dove un 27enne, ritenendosi insoddisfatto delle cure ricevute, ha iniziato a prendere a calci le porte degli studi medici.

Tra non molto, partirà la sperimentazione dei braccialetti anti-aggressione in alcuni Pronto soccorso, a partire da quello di Asti.

Un problema nazionale

La Lombardia, insieme all'Emilia Romagna, è tra le regioni italiane più colpite da questo fenomeno, con 4.836 casi di aggressione registrati nel 2023. Ciò significa una media di 13 aggressioni al giorno, tra insulti, minacce e violenze fisiche.

Body cam sulle ambulanze

Per contrastare questa escalation, anche gli operatori sanitari che lavorano sulle ambulanze sono stati dotati di strumenti di protezione. Da alcuni mesi, infermieri e medici di Areu (ex 118) sono equipaggiati con body cam, piccole telecamere indossabili che possono essere attivate in caso di aggressione. L’obiettivo è duplice: documentare gli episodi di violenza e dissuadere eventuali aggressori.

Le aggressioni non solo compromettono la sicurezza del personale, ma rischiano di allontanare i giovani medici dal settore dell’emergenza-urgenza, dove già oggi si registrano numerosi posti vacanti. Proprio per questo il personale sanitario deve essere protetto e rispettato, perché nessuno dovrebbe temere per la propria incolumità mentre svolge il proprio lavoro.

Commenti
RT

SUPER MARIO!!!! W i giudici statunitensi altro che i giudici che tutelano i delinquenti

mario

Oramai siamo a una realtà di fatto, altrimenti non se ne esce fuori il cui fenomeno sarà sempre più in crescita. Bisogna sovvertire/aggiornare le nostre leggi e applicare similmente la legislatura che applicano negli Stati Uniti. Nazione in cui se tocchi un agente o un operatore sanitario/un pubblico ufficiale, hai l'arresto immediato. Ti ritrovi fronte giudice con immediatezza e le condanne emesse, sono estremamente severe. Per essi (i giudici), ad esempio, non esistono attenuanti che tu sia un individuo che non abbia mai commesso reati e pertanto ti ritrovi libero con una semplice denuncia similmente a "italica Giurisprudenza". Negli Stati Uniti, vale il fatto che hai commesso e la sua gravità a livello sociale. Se il giudice sentenzia il carcere, lo fai tutto senza alcuna prerogativa di sconto, indipendentemente da chi tu sia e relativa fedina penale pulita.

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