Dati Unicef

In Italia nel 2024 oltre 80mila lavoratori minorenni. Sei i minori morti sul lavoro tra il 2019 e il 2023

I lavoratori minorenni in rapporto alla popolazione della stessa fascia d’età sono il Trentino-Alto Adige, con il 21,63%, seguito dalla Valle d’Aosta (15,34%) e dall’Abruzzo (8,46%)

Pubblicato:

In occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, che si celebra oggi, 12 giugno, l’Unicef Italia ha presentato un nuovo report che fotografa una realtà allarmante: nel 2024, il numero di lavoratori minorenni tra i 15 e i 17 anni ha raggiunto livelli record, toccando quota 80.991. Una cifra che segna un preoccupante incremento rispetto agli anni precedenti e che accende i riflettori sulla condizione dei giovanissimi nel mondo del lavoro.

In Italia nel 2024 oltre 80mila lavoratori minorenni

I dati del 3° Report Unicef rivelano che le regioni italiane con la più alta percentuale di lavoratori minorenni in rapporto alla popolazione della stessa fascia d’età sono il Trentino-Alto Adige, con il 21,63%, seguito dalla Valle d’Aosta (15,34%) e dall’Abruzzo (8,46%). Seguono Marche (7,57%), Puglia (6,24%) e Sardegna (6,24%).

Infortuni, anche mortali

Oltre all’aumento della presenza di minori nei contesti lavorativi, si registra anche un’impennata degli infortuni. Le denunce relative ai lavoratori tra i 15 e i 17 anni sono passate da 5.816 nel 2020 a 18.825 nel 2023, con sei incidenti mortali registrati tra il 2019 e il 2023. Numeri che testimoniano l’esposizione crescente dei minori a situazioni lavorative rischiose, spesso prive di adeguati standard di sicurezza.

Il report, dal titolo “Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro”, evidenzia come, nel periodo post-pandemia, ci sia stato un costante aumento dei lavoratori minorenni, sia dipendenti sia autonomi. Si contavano 51.845 giovani tra i 15 e i 17 anni nel 2021, 69.601 nel 2022, 78.530 nel 2023, fino al record del 2024.

Non solo i minorenni: anche la fascia fino ai 19 anni ha visto una crescita significativa. Nel 2023, i lavoratori under 19 erano 415.495, di cui 258.000 maschi e 157.000 femmine. Nel 2022 erano 377.440, e 310.400 nel 2021, con un incremento del 35% rispetto al 2019.

Per quanto riguarda gli infortuni totali, nel quinquennio 2019-2023 sono state presentate all’INAIL 330.864 denunce da parte di lavoratori fino a 19 anni, di cui ben 204.369 riguardavano minori fino a 14 anni. I restanti 126.495 casi si riferivano alla fascia 15-19 anni. Nel solo 2023 si sono registrate 50.860 denunce sotto i 14 anni e 32.197 nella fascia 15-19, entrambe in crescita rispetto all’anno precedente.

Ancora più drammatici i numeri relativi agli incidenti mortali: tra il 2019 e il 2023, sono stati 84 i casi segnalati, con 11 denunce nella fascia fino a 14 anni e 73 tra i 15 e i 19 anni. Il 55% degli incidenti con esito fatale si è concentrato in sei regioni: Veneto, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Calabria.

Il report analizza anche le condizioni economiche dei giovani lavoratori. Il reddito medio settimanale per i maschi sotto i 19 anni è passato da 297 euro nel 2018 a 326 euro nel 2023. Per le femmine, la media è salita da 235 euro a 262 euro nello stesso arco temporale.

"Proteggerli dallo sfruttamento"

A commentare il quadro emerso è stato il presidente dell’Unicef Italia, Nicola Graziano: “In questa giornata così importante, vorrei ricordare che l’articolo 32 della Convenzione afferma che gli Stati parte riconoscono il diritto di ciascun bambino, bambina, ragazzo e ragazza ‘ad essere protetto contro lo sfruttamento economico e a non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale’”.

Il report verrà ufficialmente presentato oggi, nell’incontro online “Tutelare i diritti dei minorenni che lavorano”, all’interno del ciclo di eventi delle “Officine Unicef”. Un momento di riflessione e sensibilizzazione, ma anche un appello urgente a istituzioni, imprese e società civile, affinché si ponga un freno concreto allo sfruttamento del lavoro minorile in Italia.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali