VICENDA INCREDIBILE

In carcere per aver avuto un figlio con un ragazzino di 14 anni, il piccolo ora sta col marito

"Sono entrambi miei figli"

In carcere per aver avuto un figlio con un ragazzino di 14 anni, il piccolo ora sta col marito
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È arrivata la condanna definitiva di 6 anni, 5 mesi e 15 giorni alla donna di Prato, al tempo 30enne, che ebbe un figlio con un ragazzo di 14 anni, a cui dava lezioni private di inglese. Una relazione andata avanti dal 2017 al gennaio 2019 e per la quale è stata condannata per atti sessuali e violenza sessuale per induzione su minore.

La donna sconta la sua pena nel carcere di Sollicciano dove tra martedì 24 e mercoledì 25 ha trascorso la prima notte lontano dalla famiglia formata dal marito e dal figlio primogenito avuto con lui.

La relazione dal 2017 a gennaio 2019

Atti sessuali e violenza sessuale per induzione su minore. Sono questi i reati contestati alla donna che dal 2017 al gennaio 2019 ebbe una relazione con un ragazzino di 14 anni. Da quel rapporto nascerà anche un bambino. Adesso la condanna è diventata definitiva e per la donna si sono aperte le porte del carcere. Dovrà scontare 6 anni, 5 mesi e 15 giorni.

Fu la mamma del ragazzino a scoprire tutto. L’operatrice socio sanitaria di Prato, in Toscana, all'epoca dei fatti 30 anni, dava ripetizioni di inglese. Il minore di cui si era infatuata ne aveva appena 13. Si erano conosciuti in una palestra di arti marziali, frequentata allora dall'altro figlio della donna. Poi durante le lezioni di inglese c'erano state le prime avances. Approcci sessuali fino a quando poi la oss non è rimasta incinta.

I fatti risalgono da giugno 2017 a gennaio 2019. In quell'arco di tempo tra i due è nata una relazione, sfociata poi con minacce - secondo quanto ricostruito dalle carte processuali. Per tenere a se il minore, l'allora 30enne raccontava che era vittima di un marito violento. Anche quest'ultimo in una prima fase fu indagato per alterazione di stato civile, per aver riconosciuto il bambino, nato dalla relazione extraconiugale della moglie, pur non essendo suo. Fu assolto dalla Corte di Appello.

I giudici parleranno di una crescente pressione psicologica nei confronti del minore e la relazione, andata avanti per oltre un anno e mezzo, si protratta grazie a "pervicacia e astuzia" della donna.

Ad accorgersi che qualcosa non andava fu la madre del giovane. Poi la confessione agghiacciante e la denuncia. Fino alla carcerazione. La 35enne si è presentata al carcere di Sollicciano, già ieri - 24 ottobre 2023 - come ha spiegato il suo avvocato Mattia Alfano.

"Prima notte molto dura"

Della prima notte della donna in carcere ha parlato proprio il marito, confidatosi alle colonne de Il Corriere Fiorentino. A lui, 35 anni, il compito di prendersi cura dei due bambini - il suo e quello di 5 anni di cui ha rivendicato la paternità - tra i quali ammette non esserci differenze.

"Sono entrambi i miei figli - ha subito precisato -. La prima nottata è stata tosta, era la prima senza di lei. Il piccolo è rimasto con me, mentre il grande è voluto stare dai nonni. Pensavamo di essere pronti ma non lo sei mai finché non arrivi a viverle queste situazioni".

Un avvicinamento non semplice soprattutto per il figlio maggiore della donna.

"Lui è parecchio chiuso, difficile tirargli fuori i suoi pensieri. Ha iniziato un percorso terapeutico ma adesso è difficile farlo proseguire, è pur sempre un adolescente", dice il padre.

Il saluto alla moglie

Il racconto è poi tornato indietro alla notte precedente al saluto con la moglie, in cui i due hanno parlato lungamente, e ai periodi successivi allo scandalo.

"Tante cose ce le siamo detti la notte prima, lì per lì ci siamo salutati promettendoci di rivedersi. Andrò a trovarla non appena sarà possibile - ha affermato - . Non mi piace passare per quello che non ha colpe. Ho commesso tanti errori anche io in passato. Dopo lo scandalo parlammo molto, come si fa fra persone civili. Credo tutto possa essere salvato se viene analizzato a dovere. Stiamo insieme sin da giovani, ne abbiamo passate tante".

Le visite dei parenti del ragazzo vittima di abusi

L'uomo ha ammesso di non aver avuto alcuna visita né dal ragazzo vittima di abusi da parte della moglie, padre del bambino che ora vive con lui, ma di aver avvistato fuori da casa alcuni dei suoi parenti in diversi momenti.

"L’altro ieri davanti a casa vi erano alcuni dei suoi famigliari. Era il giorno della condanna definitiva. Ho riconosciuto il padre del ragazzo, voleva vedere mia moglie andare in carcere. Era già capitato dopo i giudizio in primo e secondo grado. Ogni volta c'era qualcuno in attesa che la portassero via", ha concluso.

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