indaga la procura

In Alto Adige boom di scuole "clandestine": i figli dei No vax studiano nei boschi

Le famiglie hanno ritirato i figli dagli istituti e adesso frequentano le lezioni all'aria aperta per evitare le restrizioni anti Covid.

In Alto Adige boom di scuole "clandestine": i figli dei No vax studiano nei boschi
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Che l'Alto Adige sia una delle regioni con la situazione peggiore in Italia sul fronte Covid è acclarato. E la vicinanza con l'Austria non può essere l'unica motivazione. Non è un caso che qui si celebrino i Corona Party, dove giovani e meno giovani si incontrano con l'obiettivo dichiarato di contagiarsi e che una ventina di Comuni torneranno presto in zona rossa locale. Ma c'è di più: ora spuntano anche le scuole "clandestine" per i figli dei No vax.

In Alto Adige i figli dei No vax frequentano le scuole "clandestine"

Sembra incredibile ma è proprio così. Tanto che da una trentina del pre-Covid i bimbi ritirati dalle scuole per avviarsi all'homeschooling (l'istruzione "fai da te")  sono passati a 629. Un numero troppo alto, che ha insospettito la Procura, che ha avviato le indagini.

Secondo le prime informazioni sarebbero almeno dieci le scuole "clandestine" nei boschi dell'Alto Adige, diffuse soprattutto in Val Aurina, Alta Val Venosta e Passiria. Qui si può studiare senza mascherina, vaccino e rispetto delle norme anti-Covid.

Escalation pazzesca

Lo scorso anno i bambini che studiavano "da casa" erano diventati 130, passati a 360 all'inizio di quest'anno scolastico. Negli ultimi due mesi il boom che ha di fatto scoperchiato il vaso di Pandora.

La Procura ha chiesto alla sovrintendenza scolastica di segnalare i casi in cui c'è il rischio di una "lesione allo studio". La responsabile della scuola in lingua tedesca, Sigrun Fakensteiner, ha avviato ispezioni mirate nei confronti delle famiglie che hanno ritirato da scuola i figli. Al vaglio gli inquirenti ci sarebbe anche un video girato da un insegnante no vax sospeso che avrebbe ripreso la sua classe durante le lezioni all'aria aperta.

Alto Adige, situazione critica

Intanto la situazione si fa sempre più critica. Lunedì 22 novembre 2021 il presidente della provincia di Bolzano Arno Kompatscher ha firmato l'ordinanza che introduce da mercoledì 24 novembre nuove restrizioni: discoteche chiuse, mascherine obbligatorie e Ffp2 sui mezzi pubblici. Nei Comuni diventati zona rossa torna anche il coprifuoco dalle 20 alle 5.  

L'obiettivo è frenare la corsa dei contagi che potrebbe mettere a repentaglio anche la stagione sciistica. Un rischio che chi vive di turismo da quelle parti non può certo permettersi.

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