era ricoverato con altre quattro persone

Il West Nile fa una vittima a Brescia: è l'undicesimo morto a causa del virus in Italia

Nell'ultimo rapporto dell'Iss si parla di contagi cresciuti del 53% nell'ultima settimana.

Il West Nile fa una vittima a Brescia: è l'undicesimo morto a causa del virus in Italia
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Il virus West Nile continua a diffondersi e fa un'altra vittima, questa volta a Brescia. Sono undici al momento i morti in Italia a causa del virus.

West Nile: undicesimo morto in Italia

Come racconta Prima Brescia, l'undicesima vittima in Italia del West Nile è un uomo di Cigole, nella Bassa bresciana.

Sempre nella stessa provincia si registra anche un ricovero in ospedale, di un uomo di Ghedi.  Entrambi hanno contratto l’Encefalite da West-Nile, virus trasmesso dalla puntura di zanzara.

La vittima era stata ricoverata a Brescia nei giorni scorsi assieme altre quattro persone, di cui una  sarebbe ancora grave.

Finora in Lombardia sono stati registrati 11 casi, di cui due restano ancora preoccupanti, come riportato nell’ultimo aggiornamento dall’assessorato regionale lombardo al Welfare.

Contagi in crescita

Si tratta dell'undicesimo morto in Italia, tutti al Nord.

La regione più colpita è stata sinora il Veneto, con sei decessi, mentre le altre vittime erano residenti in Piemonte (2), Lombardia (2) e Emilia Romagna (1).

I casi sono in continua crescita, come ha specificato nell'ultimo report l'Istituto superiore di Sanità: nell'ultima settimana i contagi sono incrementati del 53% e sono in totale 144, 50 in più di sette giorni fa.

Numeri comunque ancora contenuti, ma che devono far tenere alta la soglia di attenzione.

Cosa è il virus West Nile

La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.

I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei.

 

 

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