Il vaccino Covid potrebbe diventare a pagamento
Consigliata per anziani e fragili, per gli altri probabilmente sarà necessario contribuire economicamente
Con l'arrivo dell'autunno si torna a parlare di vaccinazioni Covid. Il ministero della Salute ha infatti annunciato una campagna di vaccinazioni in concomitanza con quella contro l'influenza stagionale. I nuovi sieri anti-Coronavirus saranno quelli a Rna messaggero e proteici, aggiornati contro la variante Xbb.1.5. La vaccinazione non sarà obbligatoria, ma la grande novità è che per alcune categorie potrebbe diventare a pagamento.
Covid: in autunno riparte la campagna vaccinale
Ci sono comunque alcune categorie di persone per cui il richiamo annuale è vivamente consigliato, come ha specificato il ministero. Si tratta di:
- over 60
- ospiti di strutture per lungodegenti
- donne in stato di gravidanza o in periodo post-parto
- fragili (colpiti da malattie croniche o patologie specifiche) di età compresa tra i 6 mesi e i 59 anni
Inoltre, la vaccinazione è consigliata anche ai medici di famiglia, ai quali si suggerisce di proteggersi per tutelare i propri pazienti, in particolare anziani e fragili.
Vaccini Covid: per chi saranno a pagamento
Per queste categorie la vaccinazione dovrebbe rimanere gratuita, mentre per gli altri spunta l'ipotesi - rilanciata dal Sole 24 Ore - di un vaccino a pagamento.
In questa direzione va il pensiero - raccolto dalla Adn Kronos - di Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma:
"Il Covid non è un problema. Per la vaccinazione è giusto che in autunno i fragili e gli anziani la facciano, ma solo loro. Non vedo la necessità per gli altri, quindi è chiaro che il vaccino dovrà essere gratuito solo per le categorie individuate dalla circolare della direzione della Prevenzione del ministero della Salute, gli altri lo pagheranno".
D'accordo anche Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova:
"In questi anni abbiamo visto che la scelta della gratuità ci ha fatto buttare via milioni di dosi perché molti italiani non hanno capito l’importanza di questi vaccini. Quindi è ora che aprano gli occhi sul fatto che Stato spende tanto sui vaccini, un investimento importante. Giusto quindi che il Servizio sanitario nazionale offra gratis il vaccino anti-Covid alle categorie a rischio previste dalla circolare della direzione della Prevenzione del ministero della Salute, ma gli altri lo paghino. Investire nei vaccini è investire nella salute ma in questi tre anni troppi italiani hanno scelto di non farlo. Ora è giusto che sappiano che hanno un costo".
Covid: cosa è la variante Pirola
Intanto, negli ultimi giorni è comparsa una nuova variante: si tratta della Ba.2.86, chiamata Pirola (che prende il nome da un asteroide scoperto nel 1927, che a sua volta deve il suo nome a una pianta erbacea per lo più sempreverde, Pyrola, e porta peraltro lo stesso nome del direttore di News Prima e di numerosi quotidiani online del nostro gruppo editoriale...).
E' stata individuata nel Regno Unito, Stati Uniti, Danimarca e Israele. L’Organizzazione mondiale della sanità l’ha classificata come variante sotto monitoraggio a causa delle forti mutazioni, oltre 30, registrate sulla proteina Spike.
Un forte numero di mutazioni che ha messo in allarme gli esperti e per questa variante ha previsto quindi un costante monitoraggio per evitare ogni rischio. Al momento la variante non è presente in Italia o almeno non è stata ancora isolata nel nostro Paese. Dai primi risultati non è emerso che sia più contagiosa o più pericolosa rispetto alle altre causando una malattia più grave.