È un Natale denso di significati simbolici e di forti richiami morali quello celebrato da Papa Leone XIV, il primo del suo pontificato. Nella Basilica di San Pietro, il Pontefice ha presieduto sia la messa della Notte sia, a poche ore di distanza, la messa del Giorno di Natale, un evento che non accadeva dal 1994, ai tempi di Giovanni Paolo II.
L’omelia della Notte
Durante l’omelia della messa della Notte, Papa Leone XIV ha pronunciato parole dure contro i modelli economici che, a suo dire, sviliscono l’uomo.
“Mentre un’economia distorta induce a trattare gli uomini come merce, Dio si fa simile a noi, rivelando l’infinita dignità di ogni persona”, ha affermato.
E ancora:
“Mentre l’uomo vuole diventare Dio per dominare sul prossimo, Dio vuole diventare uomo per liberarci da ogni schiavitù“.

Un interrogativo finale ha concluso l’omelia:
“Ci basterà questo amore per cambiare la nostra storia?“.
Riprendendo un pensiero di Benedetto XVI, il Pontefice ha ribadito che “non c’è spazio per Dio se non c’è spazio per l’uomo”, invitando le comunità a non chiudere le porte a bambini, poveri e stranieri.
“Laddove c’è posto per l’uomo, c’è posto per Dio”, ha detto, definendo la stalla di Betlemme “più sacra di un tempio”.
Una liturgia solenne e partecipata
Alla celebrazione della Notte di Natale hanno concelebrato quasi 250 tra cardinali, vescovi e sacerdoti all’Altare centrale della Confessione, accompagnati dal Coro della Cappella Sistina con il canto “Noel”. Prima della messa, Papa Leone XIV ha scoperto il volto del bambinello nel presepe collocato davanti all’altare, ricevendo poi un omaggio floreale da alcuni bambini provenienti da diverse parti del mondo, tra cui l’Ucraina.

Secondo la Sala stampa della Santa Sede, circa 6.000 fedeli hanno seguito la celebrazione all’interno della Basilica e altri 5.000 all’esterno, in Piazza San Pietro, davanti ai maxischermi. A sorpresa, poco prima della messa e sotto la pioggia, il Papa è uscito in piazza per salutare i presenti:
“Grazie per essere venuti anche con la pioggia! Tanti auguri a tutti!”.
Poi l’augurio di pace e protezione per le famiglie:
“Gesù Cristo che è nato per noi ci porta la pace, ci porta l’amore di Dio”.
La messa del Giorno e il grido dell’umanità ferita
La mattina di giovedì 25 dicembre 2025 Papa Leone XIV è tornato in Basilica per celebrare anche la messa del Giorno, indossando le vesti bianche, colore della Natività e della Risurrezione. Prima di iniziare la liturgia, si è fermato in preghiera silenziosa davanti al Bambino Gesù, collocato su un tronetto vicino all’Altare della Confessione.

Nel corso dell’omelia, il Pontefice ha ampliato lo sguardo sulle sofferenze del mondo. “Ora la Carne parla, grida il desiderio di incontrarci”, ha detto, invitando a pensare “alle tende di Gaza, da settimane esposte alla pioggia, al vento e al freddo”, così come ai profughi e rifugiati di ogni continente e alle migliaia di persone senza dimora nelle città. Ha parlato della “fragilità della carne delle popolazioni inermi” provate dalle guerre e delle vite dei giovani costretti alle armi, che al fronte “avvertono l’insensatezza di ciò che è loro richiesto e la menzogna dei roboanti discorsi di chi li manda a morire”.
“Tanti fratelli e sorelle sono spogliati della loro dignità e ridotti al silenzio”, ha aggiunto, sottolineando che “la carne umana chiede cura, invoca accoglienza e riconoscimento”. Citando Papa Francesco, Leone XIV ha ricordato che Gesù “vuole che tocchiamo la miseria umana, la carne sofferente degli altri”.