Per una vicenda natalizia

Il presidente del Codacons a processo per aver diffamato i Ferragnez

Il 75enne Carlo Rienzi, a capo dell'associazione di categoria, è imputato per aver offeso la reputazione di Fedez e Chiara Ferragni definendoli come "ignoranti, delinquenti, approfittatori".

Il presidente del Codacons a processo per aver diffamato i Ferragnez
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Ferragnez vs Codacons, nuovo atto. Ad inserirsi nelle vicende che riguardano la coppia più cliccata del Web e l'associazione per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori c'è ora la Procura di Roma: il pm capitolino Antonia Giammaria ha rinviato a giudizio con decreto di citazione diretta il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, imputato per il reato di diffamazione nei confronti di Fedez e Chiara Ferragni.

Il presidente del Codacons rinviato a giudizio per aver diffamato i Ferragnez

La vicenda giudiziaria trae origine dall'iniziativa del rapper Fedez di spostarsi per Milano distribuendo somme di denaro ai bisognosi, nel periodo natalizio del 2020. Sul fatto, il Codacons era intervenuto tramite un comunicato ufficiale, sottolineando come la sua azione riguardasse una mera "operazione di marketing", piuttosto che "vera solidarietà".

Fedez era stato accusato di aver fatto "pubblicità occulta a una nota casa automobilistica", visto che quella distribuzione, definita dal Codacons "Una bravata a favore di telecamere", lo vedeva aggirarsi per la città a bordo di una Lamborghini. Donazioni che lo stesso aveva raccolto tra i suoi fan.

Sulla vicenda si è espressa ora la Procura di Roma. Il pm capitolino Antonia Giammaria ha rinviato a giudizio con decreto di citazione il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, imputato per il reato di diffamazione per aver "offeso la reputazione" di Fedez, e della moglie Chiara Ferragni, imprenditrice e influencer, dipingendo i Ferragnez come "ignoranti, delinquenti, approfittatori".

La prima diatriba tra i Ferragnez e il Codacons

Non è la prima volta che la diatriba tra i Ferragnez e il Codacons finisce in Tribunale. La prima vicenda aveva riguardato la raccolta fondi avviata da Fedez e Chiara Ferragni per la creazione di una nuova terapia intensiva all'ospedale San Raffaele. Il rapper milanese con un video postato sui social, aveva accusato il Codacons di voler bloccare "tutti i milioni di euro che sono stati raccolti per gli ospedali, di cancellarli e stopparli". Qualche giorno prima, infatti, l’associazione aveva pubblicato un comunicato in cui affermava di voler vederci chiaro sulla loro raccolta fondi.

Il Codacons, a sostegno della tesi, definiva le commissioni "ingannevoli e truffaldine" della piattaforma Gofundme, scelta dalla coppia di influencer per raccogliere il denaro, e sollevava dubbi su quanto era stato "effettivamente destinato al San Raffaele". Fedez, però, aveva immediatamente chiarito che Gofundme aveva deciso preventivamente di rinunciare alle commissioni e di destinarle alla loro iniziativa.

Nella querela il Codacons accusava il rapper di aver decontestualizzato la frase contro le raccolti fondi private. Ma secondo la pm di Milano, Fedez aveva dato "una giustificabile, pertinente e continente risposta all’iniziativa del Codacons, che era finalizzata a paralizzare proprio la raccolta fondi della coppia".

In pieno stile Fedez la notizia della vittoria legale contro il Codacons era stata celebrata in modo ironico sui canali social del rapper milanese, che ci ha tenuto a condividere con i suoi followers la soddisfazione di tale risultato con una storia su Instagram.

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