contraccezione maschile

Il "pillolo" è vicino: uomini, tocca a voi con il farmaco che riduce gli spermatozoi

I ricercatori stanno lavorando a questo nuovo farmaco; in sperimentazione anche due pillole ormonali

Il "pillolo" è vicino: uomini, tocca a voi con il farmaco che riduce gli spermatozoi
Pubblicato:

E par condicio sia! Pare essere sempre più vicino "il pillolo", ovvero un contraccettivo ad uso orale destinato agli uomini. Al momento, per la platea maschile, le uniche due opzioni affidabili, per evitare una gravidanza indesiderata, sono il ricorso al preservativo o la vasectomia. Per la donna, invece, c'è un vero e proprio arsenale farmacologico contraccettivo a disposizione...Ma chi l'ha detto che l'evitare una gravidanza non desiderata debba essere "un problema" esclusivamente femminile?

Largo dunque alla sperimentazione scientifica per pareggiare le responsabilità anche in questo campo.

"Il pillolo" è sempre più vicino

Sempre più successi nel campo della sperimentazione dei contraccettivi maschili. Sono diversi i prodotti su cui i ricercatori si stanno concentrando ma, a catturare l'attenzione, è un “pillolo”, non ormonale, capace di ridurre il numero di spermatozoi del 45%.

La molecola, studiata per ora su modelli animali e proposta dal team di ricercatori dell'Università del Minnesota sulle pagine del Journal of Medicinal Chemistry dell'American Chemical Society, offrirebbe una risposta interessante nel limitato campo della contraccezione maschile.

I ricercatori sono partiti dall'idea di progettare un farmaco in grado di inibire una proteina specifica, chiamata chinasi ciclina-dipendente 2 (Cdk2), che appartiene a una famiglia di proteine note per essere coinvolte nel ciclo cellulare e per svolgere un ruolo nella produzione di cellule spermatiche e nello sviluppo dei tumori. Nei test sui topi è stato notato che, quando privati del recettore Cdk2, i roditori erano sterili, suggerendo quindi che un farmaco che prende di mira questa proteina potrebbe essere un contraccettivo efficace.

E' fondamentale, ora, capire se tale intervento possa aumentare la probabilità di produrre effetti indesiderati fuori bersaglio. Dopo diversi tentativi, gli scienziati sono giunti al composto Ef-4-177: dopo un'esposizione di 28 giorni il numero di spermatozoi degli animali è diminuito del 45% circa.

I farmaci ormonali

E se l'inibitore non ormonale ha buon potenziale, lo stesso si può dire per altri due "pilloli" chiamati Dmau e 11β-Mntdc, considerati sicuri ed efficaci. Si tratta di due farmaci ormonali che hanno un meccanismo di azione simile: riducono il testosterone, ormone coinvolto nella produzione di spermatozoi.

Dmau contiene un acido grasso, l'undecanoato, che rallenta il processo di degradazione del testosterone, limitando così gli effetti collaterali come calo del desiderio, sbalzi umorali, alterazioni della massa muscolare e difficoltà nell'eiaculazione.

Al momento la ricerca prosegue e pare promettente anche se, per ora, siamo ancora in fase di sperimentazione.

I pregiudizi (soprattutto in Italia)

La contraccezione maschile è (anche) un problema culturale. Nel 2016 anche la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) ha pubblicato un’indagine che mostrava come solo il 30% degli intervistati ritenesse che la contraccezione fosse una responsabilità di entrambi nella coppia. Per ben il 62%, quasi 2 su 3, è un compito che riguarda solo e unicamente la donna. E in caso di gravidanza indesiderata, per il 41% si tratta di un “colpo basso” del partner.

Dagli anni Ottanta ai primi anni 2000 c’è una sostanziale stabilità, che vede gli uomini contribuire alla contraccezione solo in un quarto delle coppie.

Il problema principale della vasectomia è che non è assicurata la sua reversibilità: il processo inverso si chiama vaso-vasostomia e consiste nel riattaccare i due estremi del condotto deferente che erano stati separati chirurgicamente. I risultati dipendono però da diversi fattori e non sempre l’operazione va a buon fine. Per questo, alcuni uomini che fanno la vasectomia optano anche per la criopreservazione, che consiste nel conservare un campione di seme congelato, che mantiene le sue caratteristiche intatte per anni.

Senza considerare i retaggi culturali che ancora sopravvivono intorno al tema della "mascolinità"...

Seguici sui nostri canali