Il Piano Cingolani è realtà: giù un grado e 15 giorni di riscaldamento in meno
Il Decreto prevede anche alcuni comportamenti consapevoli: docce più brevi e lavatrici a pieno carico.
Sarà un inverno più freddo. E questo lo abbiamo capito da un pezzo. E ora è anche scritto nero su bianco. E' stato infatti approvato il Piano Cingolani con le mosse del Governo per risparmiare gas e contenere gli effetti della guerra in Ucraina e del caro energia. E non c'è solto il riscaldamento.
Il Piano Cingolani per l'inverno: dai riscaldamenti alle lavatrici
La questione principale è quella dei riscaldamenti e nel documento si parla di riduzione temporale (quindici giorni in meno e un'ora in meno al giorno):
"I limiti di esercizio degli impianti termici sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data d'inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di un'ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione".
Ma dovremo risparmiare anche sulla temperatura: un grado in meno, con temperature a 17 gradi per gli edifici adibiti a attività industriali, artigianali e simili, e 19 per tutti gli altri (comprese le nostre case). Per entrambe le categorie c'è una tolleranza di circa 2 gradi, anche se c'è comunque il problema di chi controllerà.
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Quando accendere il riscaldamento dipenderà come sempre dalla zona in cui si abita. In totale l'Italia è divisa in sei zone, che riportiamo nell'immagine qui sotto, che parla dei giorni "standard". A tutte dunque va applicato lo "spostamento" di otto giorni per l'accensione e di sette per lo spegnimento.
Ovviamente il decreto prevede anche delle deroghe: la stretta sui riscaldamenti infatti non varrà per alcuni tipi di strutture, come ospedali e case di cura.
Docce e lavatrici
Ma non c'è solo il riscaldamento. Nel Piano Cingolani ci sono anche dei comportamenti consigliati da promuovere (che probabilmente molti già applicano anche solo per risparmiare qualcosa sulla bolletta):
- ridurre temperatura e durata delle docce
- ridurre l'utilizzo delle pompe di calore elettriche per il riscaldamento e per il condizionamento in estate
- abbassare il fuoco dopo l'ebollizione dell'acqua (e qui c'è stata anche la polemica sulla cottura passiva)
- ridurre il tempo di accensione del forno
- utilizzare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico
- staccare la spina dell'alimentazione degli elettrodomestici quando non in funzione
- non lasciare in stand by televisione, decoder e lettore Dvd
Come è la situazione attuale
Le misure del Ministero della Transizione Ecologica e l'applicazione di questi consigli, secondo le stime effettuate, dovrebbero portare a una riduzione dei consumi attorno a 8,2 miliardi di metri cubi di gas naturale, in piena linea con il 15% del Regolamento recentemente approvato dall'Unione Europea (che per l'Italia in realtà prevede il 7% in meno).
Intanto procede a passo spedito il riempimento degli stoccaggi per le riserve di gas. All'1 settembre 2022 l'Italia ha raggiunto l'83% delle riserve. Manca dunque poco alla quota del 90% prevista per disporre del gas necessario per affrontare senza particolari problemi il prossimo inverno.