Il medico che ha deciso di far pagare le ricette ai pazienti
"O pago due segretarie, oppure il paziente che vuole il dottore a disposizione dal divano di casa può scegliere questo servizio”
Un medico di base della provincia di Monza e Brianza ha deciso di far pagare l’invio telematico delle ricette ai propri pazienti. Decisione che ha fatto storcere il naso a più di un cittadino, il dottore – però – ha spiegato le sue ragioni:
“Impiego sei minuti per una ricetta con la richiesta di sette o otto farmaci e me ne arrivano un centinaio al giorno. O pago due segretarie, oppure il paziente che vuole il dottore a disposizione dal divano di casa può scegliere questo servizio”.
Troppo lavoro: il medico di base che fa pagare le ricette online
L’invio delle ricette mediche on line? Da qualche giorno si paga. Lo ha deciso il dottor Antonio Cardea, medese di 60 anni, con casa a Seregno e studio a Varedo, in Lombardia. Come racconta Prima Monza, dall’inizio di agosto 2023 il medico di base ha introdotto una novità che, come era facilmente prevedibile, non tutti i suoi 1700 pazienti hanno apprezzato: il servizio a pagamento per ricevere comodamente le ricette mediche on line, sul telefonino o sulla e-mail entro 24 ore, fa parte di un “pacchetto” che, oltre alle ricette smart, prevede consulenze telefoniche e videochiamate (fra le 20.30 e le 21.30), ma anche agevolazioni su una serie di servizi dedicati.
Secondo il dottor Cardea questa soluzione, che non ha precedenti almeno in Brianza, si è resa necessaria per evitare un eccessivo carico di lavoro, più da segretario che da medico di fiducia:
“Per un anno mi sono trovato a stare dieci ore in ambulatorio, sabato e domenica compresi - ha spiegato il professionista al nostro portale locale - Faccia conto che impiego sei minuti per una ricetta con la richiesta di sette o otto farmaci e me ne arrivano un centinaio al giorno. O pago due segretarie, oppure il paziente che vuole il dottore a disposizione dal divano di casa può scegliere questo servizio”.
Il dottor Cardea spiega di aver aumentato l’orario di ricevimento dei pazienti in ambulatorio, da quindici a diciotto ore settimanali, con due giorni ad accesso libero e tre su appuntamento. Quindi chi necessita di una ricetta si può sempre rivolgere in studio, dove viene elaborata e consegnata al momento.
"O faccio le ricette online o visito i pazienti"
“Faccio questo mestiere per piacere, ma non posso lavorare 400 ore al mese e non ho un assistente. O faccio le ricette on line o visito i pazienti: in agenda ho 170 visite su appuntamento al mese, oltre a chi viene il lunedì e il mercoledì: quindi i pazienti hanno tutto il tempo per ricevere le ricette tradizionali. All’epoca del Covid c’erano condizioni diverse. Ci sono medici che fanno le ricette smart, ma lavorano negli studi associati con diverse segretarie a disposizione".
"Il mio principio è che il medico lavora in studio durante l’orario previsto e nessun diritto dei pazienti è stato negato. Spero di essere stato chiaro e che nessuno possa fraintendere quanto e’ stato comunicato. Chi è interessato può visitare la mia pagina Facebook (excellent medicine, ndr) o venirmi a trovare. Il servizio è aperto a tutti e, soprattutto, alle persone che non hanno il medico di medicina generale”.
Insomma, chi vuole essere assistito come un paziente privato, con la sicurezza di avere il medico sempre a disposizione, può optare per questo servizio, che prevede anche uno sconto per le famiglie.
Una questione dibattuta
La possibilità di ottenere ricetta medica elettronica si era diffusa ai tempi del Covid, per evitare code negli studi medici. Successivamente pareva che l'opzione sarebbe stata tolta, Nel maggio 2023, terminata l’emergenza pandemica, il governo Meloni ha deciso di lasciare definitivamente questa possibilità ai pazienti.
"Abbiamo ritenuto che fosse giusto porre fine alla sperimentazione e alle proroghe per semplificare il lavoro dei medici di famiglia e la vita dei cittadini che non dovranno recarsi negli studi medici ma potranno ricevere la ricetta tramite mail o altri canali sul proprio cellulare", ha spiegato il ministro della Salute Orazio Schillaci.
Per i pazienti cronici, che periodicamente hanno bisogno di farmaci prescritti dal medico, avranno inoltre ricetta elettronica valida per un anno, che permetterà di fare scorta di farmaci per 30 giorni di terapia, sempre in base alle indicazioni del medico.
Molti medici hanno apprezzato la decisione ma, stando al caso brianzolo, evidentemente non proprio tutti.