"Il mago di Lodi", il docu-film sulla misteriosa figura del "Pietrificatore di cadaveri"
Matematico e scienziato, misconosciuto inventore del moderno forno crematorio ed erroneamente noto come pietrificatore di corpi.
Probabilmente il nome Paolo Gorini non vi dice molto, ma si tratta di un personaggio estremamente curioso: misconosciuto inventore del moderno forno crematorio e matematico.
Una figura così misteriosa e affascinante da essersi guadagnata un documentario. E' uscito "Il mago di Lodi" il film che narra proprio la sua esistenza. Location principale delle riprese la città di Pavia.
"Il mago di Lodi" il film documentario su Paolo Gorini
Come racconta Prima Pavia, suo padre, Giovanni Gorini, fu professore di Matematica elementare presso l’università cittadina. Rimasto orfano molto presto, Paolo Gorini riuscì a concludere i suoi studi universitari come convittore del Collegio Ghislieri, trasferendosi poi a Lodi nel 1834, avendo vinto un concorso per una cattedra in Scienze Naturali presso il liceo cittadino.
Gorini si occupò di matematica, vulcanologia, geologia sperimentale, conservazione delle salme (imbalsamando quelle illustri di Mazzini e di Rovani) nonché della progettazione di uno dei primi forni crematori italiani. A contribuire alla creazione del clichè, intorno alla sua figura, dello "scienziato folle" - in pieno mood Romantico ottocentesco - oltre alle sue attività, anche la sede scelta per il suo laboratorio ricavato da una vecchia chiesa sconsacrata. Proprio a causa dei suoi misteriosi procedimenti e delle segretissime formule in grado di “pietrificare” i cadaveri, la sua vita è stata spesso offuscata da un alone di leggenda.
Le riprese a Pavia
Location principale delle riprese nella città di Pavia è stata l’Università degli Studi. Al progetto ha partecipato il professor Paolo Mazzarello, professore ordinario di Storia della medicina e presidente del sistema museale di ateneo. Riprese sono state svolte anche all’interno del Collegio Ghislieri e presso il cimitero monumentale cittadino, dove ancora è presente una parte dell’antico forno crematorio costruito sul progetto goriniano.
La casa di produzione ha collaborato per il reperimento e la riproduzione del materiale anche con il Collegio Vescovile di Pavia, l’Archivio di Stato di Pavia, i Musei Civici di Pavia, la Biblioteca universitaria di Pavia e la Socrem di Pavia. Sullo sfondo non manca neppure la piccola città di Lodi, in cui visse gran parte della sua vita e dove ancora oggi il mito del “mago” persiste in forme contraddittorie e inaspettate.