Il provvedimento

Il Governo sospende fino a giugno le multe ai No Vax: cosa succede ora

La scadenza slitta a giugno. Gelmini (Italia Viva): "E' arrivata la sanatoria del Governo".

Il Governo sospende fino a giugno le multe ai No Vax: cosa succede ora
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Prima le avevano tolte, poi le hanno rimesse, adesso le hanno sospese. Ma l'intenzione è molto probabilmente quella di non farle pagare del tutto. Nel Decreto Rave passa un emendamento della Lega che sposta l'invio delle multe ai cinquantenni No Vax al 30 giugno 2023. Ma l'impressione è che quelle cartelle non arriveranno mai.

Multe ai No Vax sospese dal Governo

In un primo tempo il Governo Meloni sembrava voler togliere le multe agli over 50 che non avevano rispettato l'obbligo vaccinale.  Lo aveva annunciato il ministro alla Salute Orazio Schillaci, ma poi il provvedimento era rimasto congelato. Ora, con un emendamento a firma dei leghisti Massimiliano Romeo ed Erika Stefani la scadenza slitta ancora, questa volta al 23 giugno 2023.

Il perché lo ha spiegato di nuovo Schillaci:

"Voglio semplicemente ricordare che in Europa solamente due Stati avevano introdotto le multe, che sono l'Austria e la Grecia. In realtà nessuno di queste due Stati che aveva introdotto le multe per chi non si vaccinava poi è andato effettivamente all'incasso. Quindi adesso aspettiamo, vediamo quello che accade, ma allo Stato richiedere le multe potrebbe costare più di quello che poi ne potrebbe derivare".

Insomma, c'è uno slittamento ma dalle parole del ministro si evince che potrebbe essere il preludio a un annullamento che da un lato farebbe esultare molti, dall'altro scatenerebbe inevitabili polemiche.

Le multe ai No vax: due milioni di italiani interessati

Le sanzioni riguarderebbero - a questo punto il condizionale è d'obbligo - all'incirca due milioni di italiani, cioè gli over 50 e il personale sanitario, scolastico e delle forze dell'ordine che non avevano ottemperato all'obbligo introdotto dal Governo Draghi. La multa è di 100 euro e  le cartelle sarebbero dovute partite ai primi di dicembre, scaduti i 180 giorni di tempo per "giustificare" la mancanza. Ma ora è di nuovo tutto congelato.

Gelmini: "E' arrivata la sanatoria"

Se da parte del Governo si parla di provvedimento simile a Grecia e Austria, l'opposizione ci va giù dura. In particolare l'ex ministro Mariastella Gelmini, che parla di "sanatoria", accusando di fatto - e non è la prima volta - l'Esecutivo di Centrodestra di strizzare l'occhio ai No Vax:

"Alla fine la sanatoria per i No Vax è arrivata: se qualcuno aveva dubbi sullo sconcertante revisionismo sui vaccini da parte di questo Esecutivo, oggi si dovrà convincere. In Commissione giustizia al Senato è infatti stato approvato l'emendamento proposto dalla Lega per rinviare l'applicazione della sanzione a chi si è rifiutato di vaccinarsi nonostante obbligato dalla legge. Una vergogna ed un insulto a chi si è responsabilmente vaccinato per tutelare se stesso e gli altri".

La Corte Costituzionale: legittimo l'obbligo vaccinale

Una decisione che arriva peraltro pochi giorni dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, che aveva definito legittimo l'obbligo vaccinale  respingendo le questioni presentate da cinque uffici giudiziari ritenute inammissibili e non fondate.

Le regioni con più no vax sono Friuli Venezia Giulia, Calabria e Abruzzo.  Puglia, Lazio, Toscana e Molise hanno le percentuali più alte di persone che si sono vaccinate almeno con due dosi, che superano il 90% nella fascia di età tra i 50 e i 59 anni.

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