risultati scadenti

Il flop di Novavax, il vaccino che doveva convincere i No vax e che invece non ha voluto quasi nessuno

In un mese sono state somministrate appena 17.000 dosi.

Il flop di Novavax, il vaccino che doveva convincere i No vax e che invece non ha voluto quasi nessuno
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In molti pensavano che sarebbe stata "l'arma" per spingere anche una buona fetta dei No vax più accaniti a sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid. E invece Novavax, il vaccino "bio"  che doveva convincere i più renitenti ha fatto un clamoroso flop: a un mese dal suo arrivo sono state somministrate in tutta Italia appena 17.000 dosi (su oltre un milione).

Novavax, il vaccino "bio"  ha fatto flop

Le somministrazioni erano partite a fine febbraio. Ma a distanza di un mese su 1.023.000 dosi consegnate dalla struttura commissariale alle Regioni ne sono rimaste in magazzino a oggi oltre un milione.

Ma perché ha fatto flop? Probabilmente coloro che non volevano vaccinarsi sono rimasti sulle stesse posizioni, al di là della tipologia di vaccino proposta. Poi c'è anche una questione di tempi: Novavax è arrivato al termine del picco della quarta ondata, quando oramai i contagi stavano iniziando a scendere e dunque non è stato abbastanza "convincente".

Infine, l'avvicinarsi dell'allentamento delle misure restrittive ha probabilmente convinto coloro che si sarebbero vaccinati solo per avere il Super Green pass ad attendere qualche settimana per la cancellazione di molti divieti.

Perché doveva convincere i No vax

Il vaccino Novavax è un siero "bio", a base di proteine ricombinanti che contengono nanoparticelle e utilizza un agente patogeno per stimolare la risposta immunitaria. Una tecnica non nuova: è la stessa che ha permesso di realizzare i vaccini in uso per l'epatite B e la meningite. Questo elemento potrebbe convincere gli scettici, poco entusiasti, invece, della tecnica mRNa che, ricordiamo, oltre ad essersi dimostrata efficiente è stata comunque oggetti di studio per diversi lustri.

Il siero contiene anche un adiuvante (la saponina) che rafforza la risposta immunitaria indotta. Una volta somministrato, il sistema immunitario identificherà le particelle proteiche come estranee e produrrà difese naturali tramite anticorpi IgG ed IgM selettivi e tramite la produzione dei linfociti T e B. Se, in seguito, la persona vaccinata entra in contatto con il virus, il sistema immunitario riconoscerà la proteina Spike e sarà pronto ad attaccarla.
Gli effetti collaterali verificati sono stati sintomi influenzali come mal di testa, dolore muscolare, stanchezza e senso di malessere.

Tutte motivazioni che, evidentemente, non sono state ritenute abbastanza convincenti...

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