Un caso che fa discutere

Il don che vieta pantaloncini e canotte in oratorio

A Soresina (Cremona) fa rumore la decisione di don Angelo Piccinelli, che se la prende anche con le spose troppo scollate e con la schiena scoperta

Il don che vieta pantaloncini e canotte in oratorio
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In questi giorni in cui fa caldissimo poter girare con un abbigliamento corto dà quantomeno la sensazione di stare un pochino meglio. Un "sollievo" che i ragazzi dell'oratorio di Soresina, in provincia di Cremona, non possono godere. Sì, perché nei giorni scorsi don Angelo Piccinelli, prete di San Siro Vescovo, ha scritto una lettera ai ragazzi del Grest contenente tutta una serie di regole e principi da rispettare. Tra questi il bando di pantaloncini troppo corti e canotte.

Il don che vieta pantaloncini e canotte in oratorio

Una comunicazione, quella partita all'inizio di questa settimana, che è destinata a fare parecchio discutere: niente più pantaloncini corti ed eccessivamente attillati per le animatrici, vietate anche pance scoperte, bikini e canotte.

Va un pochino meglio agli educatori maschi, che potranno mettere i pantaloncini corti, ma "indossati con criterio e non a vita bassa con le mutande che si intravedono". E al ritorno dalle gite in piscina non si potrà più stare a torso nudo: tutti coperti con una maglietta.

No alla "provocazione"

Ma tutte queste regole a cosa sono finalizzate? A combattere quella che secondo il sacerdote è una provocazione. Decenza, decoro e pudore sono le parole d'ordine di Piccinelli per il Grest estivo e per tutte le altre attività riguardanti i giovani che per il prete hanno perso totalmente il senso del pudore. Il vero eros, insegna il sacerdote, ha bisogno di riservatezza.

"La moderna apertura mentale ha investito anche i nostri ambienti parrocchiali nei quali il richiamo al rispetto dovuto al proprio corpo e alla sensibilità altrui in materia di abbigliamento - scrive don Angelo Piccinelli -  Ogni tentativo di restrizione viene vissuto come una violazione della libertà individuale. Direi che abbiamo ampiamente superato la soglia di emergenza".

Don Angelo Piccinelli

Nel mirino pure il linguaggio e... le spose

Il prete di Soresina sa che la sua è un'impresa donchisciottesca ma è convinto che ogni sforzo educativo lo debba essere. Nella lettera, Piccinelli attacca anche le spose dichiarando che i loro vestiti devono essere adeguati: niente scollature e schiene scoperte.

Ma non è solo l'abbigliamento al centro dei pensieri del prete.

Per quanto riguarda i ragazzi saranno infatti bandite le bestemmie (giustamente) ma non solo quelle. Severamente vietate anche le parolacce perché secondo il don l'intercalare volgare rivela un animo grossolano e imbecille. Probabilmente sarà difficile che tutti rispettino il regolamento ma il parroco di Soresina non ha paura di lottare contro i mulini a vento.

L'attacco contro Halloween e lo sciopero... dei lumini

Don Angelo Piccinelli, peraltro, non è nuovo alle pagine della cronaca. L'anno scorso, il sacerdote aveva fatto rumore definendo Halloween il "capodanno del satanismo". In un bollettino parrocchiale rilasciato aveva invitato le famiglie a non portare i figli alle feste e a non permettere loro di travestirsi. Per don Angelo Piccinelli i festeggiamenti del 31 ottobre ridicolizzano la morte trasformandola in una carnevalata.

Anche nel 2014, il prete di Soresina aveva fatto discutere per il curioso sciopero dei lumini. Non sopportava che alcuni fedeli, da lui definiti tirchi e ipocriti, accendessero le candele senza lasciare le offerte e per questo aveva deciso di toglierle per un periodo.

 

Commenti
Roberta Saleri

Condivido tutto! Finalmente un prete serio....non siamo mai morti nemmeno noi con bermuda e magliette a mezza manica!

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