Il Cts verso lo scioglimento da aprile
Con la fine dello stato di emergenza (31 marzo) il Comitato tecnico scientifico non dovrebbe più proseguire nella sua attività.
Ci siamo oramai abituati a sentirne parlare di continuo, ma probabilmente non ci mancherà. Il Cts (Comitato tecnico scientifico) potrebbe presto essere smantellato. Lo ha annunciato apertamente uno dei suoi componenti, l'immunologo Sergio Abrignani.
Il Cts verso lo scioglimento
Il Cts era stato istituito nel febbraio 2020 con l'obiettivo di fornire consulenza e supporto alle attività di coordinamento per il superamento dell’emergenza Covid. Il Comitato è composto da esperti e qualificati rappresentati degli Enti e Amministrazioni dello Stato che in questi due anni hanno fornito pareri "tecnici" al Governo. Si tratta di 26 personalità già legate allo Stato, che dunque non hanno percepito emolumenti per la loro attività all'interno del Comitato. Per completezza di informazione va inoltre ricordato che il ruolo è sempre stato esclusivamente consultivo e le decisioni sono poi sempre spettate alla politica.
Ma ora, con la pandemia che regredisce velocemente e lo stato di emergenza in scadenza il 31 marzo, le possibilità che il Comitato tecnico scientifico venga smantellato sono molto alte. Soprattutto perché lo stesso stato di emergenza con ogni probabilità non sarà rinnovato.
"Non credo he verrà prorogato lo stato di emergenza e, quindi, si scioglierà anche il Cts - ha spiegato nei giorni scorsi Abrignani - Non credo che dovremmo più vivere la situazione emergenziale che abbiamo vissuto in passato".
Un buon segnale
Al di là di tutto, dopo l'abbandono delle mascherine all'aperto e la riapertura delle discoteche scattati dall'11 febbraio, questo è senza dubbio un buon segnale. Vuol dire che probabilmente questa volta ne siamo davvero fuori e che la politica potrebbe non avere più bisogno del supporto diretto degli scienziati, che potrebbero comunque venire interpellati a spot nel caso di qualche decisione particolare da prendere.
E per il Green pass?
Lo scioglimento del Cts potrebbe essere anche un segnale importante verso l'abbandono anche del provvedimento più discusso tra quelli legati all'emergenza Coronavirus: il Green pass. Da più parti si spinge per l'abolizione del certificato verde, che potrebbe davvero partire con la fine di marzo.
L'ipotesi al momento più accreditata è quella dell'eliminazione del Super Green pass per le attività all'aperto, magari sostituendolo con quello base (per il quale basta il tampone). Dunque potrebbe esserci il via libera per ristoranti e bar (all'esterno), stadi e sport di squadra.
Contestualmente, potrebbe decadere l'obbligo di presentare il certificato verde nei negozi o quantomeno in alcuni (banche e poste principalmente, ma anche parrucchieri ed estetiste).
E potrebbe essere valutata la possibilità di lasciare libero accesso (o con Green pass base) ai mezzi del trasporto pubblico locale, mantenendo il Green pass soltanto per quelli a lunga percorrenza.
L'addio definitivo potrebbe invece scattare il 15 giugno. In quella data scadono l'obbligo vaccinale per gli over 50 e l'obbligo di presentazione sul posto di lavoro del Super Green pass sempre per gli ultracinquantenni, partito dal 15 febbraio.