"Abbiamo vissuto già tanta cattiveria"

Il coniuge annuncia la morte del marito: manifesto funebre imbrattato con insulti omofobi

Desolante l'episodio accaduto nel Torinese, ira dell'ex calciatore Claudio Marchisio: "Gesto inaccettabile che non può rimanere impunito"

Il coniuge annuncia la morte del marito: manifesto funebre imbrattato con insulti omofobi
Pubblicato:
Aggiornato:

Una nuova razza di haters: dopo i leoni da tastiera, accuratamente nascosti dietro ai propri schermi (finché non arriva la Polizia Postale) ecco fare capolino gli imbrattatori anonimi dei cartelli funebri. Succede a Torino: i manifesti che annunciavano la morte del fondatore di “Radio Armonia” sono stati oggetto di vandalismo e insulti omofobi.

Insulti omofobi sui manifesti funebri

Un adesivo palesemente omofobo, con la scritta "fro...!" è stato appicciato nella notte di martedì 29 agosto 2023, su un manifesto funebre, in piazza Santa Croce, a Pinerolo, nel Torinese. Come spiega Prima Torino, il cartello annuncia la morte del pinerolese, Adriano Canese, 76enne fondatore e titolare di "Radio Armonia".

L'episodio è già stato condannato dal Coordinamento Torino Pride che da sempre si batte per i diritti LGBTQ+ oltre ai diritti sociali. Il defunto, serenamente sposato con un altro uomo e per nulla intenzionato a passare la propria vita a nascondere il proprio orientamento sessuale (dettaglio raro fra gli omosessuali della sua generazione) è stato insultato anche da morto. Come se in vita, già, non abbia combattuto contro ignoranza, provincialismo e pregiudizi.

Adriano con il marito, insieme da una vita

Il coniuge Corrado Brun: "Cattiveria ne abbiamo vissuta"

“È un atto ignobile che non porta a nulla”, amaro il commento di Corrado a Repubblica, che ha vissuto 39 anni di amore al fianco di Adriano. “Dimostra solo la pochezza di chi l’ha fatto. La mia, più che rabbia, è amarezza di fronte a un episodio così stupido. Alle offese, però, non ci si abitua. Episodi di cattiveria ne avevamo già vissuti. Noi vivevamo a Pinerolo ma nel 1989 ci siamo trasferiti a Torre Pellice. Ce ne siamo andati perché c’era gente che non accettava il nostro rapporto. Eravamo stufi di ricevere telefonate anonime, danneggiamenti vari, anche alla nostra radio: radio Armonia. Eravamo il bersaglio di deficienti per il nostro rapporto di amore vero. Mi spiace che nel 2023 ci sia ancora qualcuno talmente ossessionato dall’omosessualità da prendersi la briga di insultare. Devo dire la verità: negli ultimi anni il clima è cambiato in peggio. È stata sdoganata la libertà di insulto. Molti si sentono legittimati a dire e comportarsi come certi politici”.

Indignato per questo insulto anche l'ex calciatore Claudio Marchisio, torinese doc, che su Instagram condanna il gesto:

"Questa mattina Torre Pellice, comune a pochi chilometri da Torino e che giovedì ospiterà la visita del Presidente della Repubblica, si è svegliato con questo atto di inaudita violenza. Nel giorno del suo funerale i manifestati di Adriano Canese sono stati vergognosamente deturpati, un gesto inaccettabile che non può e non deve rimanere impunito. Se è vero che i social network hanno anche un potere positivo, allora è giusto prendere posizione con forza affinchè comportamenti come questi non vengano più tollerati. Il mio pensiero va a Corrado e alla famiglia di Adriano.”

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Claudio Marchisio (@marchisiocla8)

Seguici sui nostri canali