Polemica (tornata) virale

Il bar che mette sullo scontrino la faccia di Mussolini

A Cerea il Bar Armando stampa l'effige di Mussolini sugli scontrini: le parole dell'Anpi

Il bar che mette sullo scontrino la faccia di Mussolini
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C 'è un bar a Verona che sullo scontrino, insieme alla cifra pagata dal cliente, mette una "decorazione" molto particolare. In coda allo scontrino, infatti, compare la faccia del Duce, Benito Mussolini. E la questione è diventata di risalto nazionale.

Il bar che fa gli scontrini con la faccia del Duce

Il locale "incriminato" è il Baer Armando di Cerea, dove - va detto - da anni in coda allo scontrino appare l'effige di Mussolini.

La questione, va detto, non è una novità. Da anni infatti il locale  gestito da Marica Bologna e dalla madre, la pasionaria Maristella Finezzo, pratica questa politica. Loro, le dirette interessate, anche sotto accusa di apologia di fascismo, in realtà non hanno mai fatto nemmeno mezzo passo indietro.

La decisione all'inizio era stata presa "pro tempore", solo per "celebrare" a modo loro la marcia su Roma. E dunque lo scontrino avrebbe dovuto essere stampato solo a ottobre.

 


"Siamo simpatizzanti, non nostalgiche"

Ma poi la decisione è divenuta un po' il loro tratto distintivo. E non hanno più smesso. Nove anni, si diceva, nove lunghi anni in cui le due donne hanno avuto modo di spiegare la propria posizione. Si definiscono simpatizzanti ma non nostalgiche.

E d'altra parte non potrebbero esserlo, anche perché non erano nemmeno nate in quel periodo. Attualmente non hanno nascosto il proprio apprezzamento per il Governo Meloni, ma nemmeno l'orgoglio per quel passato italiano che ancora oggi è fortemente divisivo. Resta da attendere se verranno presi dei provvedimenti nei confronti del bar.

La polemica

La questione - come detto - è tornata virale a seguito di un post su Facebook comparso negli ultimi giorni. Nella discussione del tema, ovviamente, parte in causa è di certo Anpi, nello specifico la sezione Legnago e Basso Veronese, nella persona del presidente Giacomo Segantini. Il nostro portale locale Prima Verona lo ha intervistato per scoprire il punto di vista dell'Anpi sullo scontrino con la faccia di Mussolini.

Presidente, ma che succede a Cerea?

"Ciò che è successo è molto grave. Non ci sono dubbi. E vogliamo essere chiari su questo. E' qualcosa di gravissimo. Ma stando in contatto con il nostro studio legale possiamo dire senza timori di smentita che in questo territorio non è poi una rarità. Sono frequenti, purtroppo, episodi di questo tipo. Stiamo parlando di vere e proprie miserie, di baristi, bottegai, che magari lo fanno per opportunità, per attirare un certo tipo di clientela. Ma resta, ad ogni modo qualcosa di cui ci si può e ci si dovrebbe solo sentire schifati".

Anpi si oppone, ma cosa si può fare?

"La parte difficile in questi casi - ha continuato Segantini - è entrare in contatto con questi tipi di persona. C'è una vera e propria incomunicabilità tra le parti. Noi come Anpi organizziamo una marea di incontri, convegni, conferenza, facendo parlare persone che hanno titoli per farlo. Ma nessuno di questi fascisti viene ad ascoltare. Come potremmo far loro capire, proprio a loro che sono impregnati di falsi storici, quale sia la verità? Noi vogliamo contrastare questa "dimenticanza" con il ricordo. Ma è quasi impossibile, non capiscono il concetto di verità"

Forse è solo marketing... oppure pensate che dietro ci sia la politica?

"Queste persone si alimentano di vere e proprie idiozie - ha proseguito - Noi più che fare queste iniziative non sappiamo come agire. Di certo, però, la politica ha un ruolo. Quella nazionale, in primis, che in un certo senso sta legittimando atteggiamenti di questo tipo con un clima politico che è davvero preoccupante. Ma c'è anche la politica locale..."

Cosa intende dire?

"Non fraintendiamo, con l'Amministrazione comunale di Cerea di recente abbiamo acquisito un rapporto che definirei almeno decente - ha precisato - Ma proprio in virtù di ciò ci aspettavamo dal sindaco una presa di posizione. Dovrebbe sentirsi quanto meno in imbarazzo. Perché la città che "guida" ormai va alla ribalta delle cronache nazionali solo per episodi di questo tipo.

Una volta, forse prima della pandemia, si è "celebrato" il compleanno di Hitler... Nel mese di gennaio, in occasione di un nostro evento commemorativo, un "facinoroso" ha indegnamente rimosso la corona in ricordo dei partigiani caduti per la libertà e poi ha appeso sopra un cartello pieno di idiozie. Dal Comune? Nemmeno un segnale. Ecco, e questo che intendiamo: cosa ne pensa il primo cittadino di tutti questi gesti?"

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