Leggere bene i numeri

I vaccini frenano la Delta: il perché dei 1000 morti al giorno negli Usa e del "paradosso israeliano"

Le tante persone ospedalizzate e decedute in Israele nonostante il vaccino possono trarre in inganno. Vi spieghiamo perché i vaccini funzionano.

I vaccini frenano la Delta: il perché dei 1000 morti al giorno negli Usa e del "paradosso israeliano"
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Gli esperti ce l'hanno ripetuto continuamente: vaccinare per arginare il diffondersi di nuove varianti, oltre che per mettersi al sicuro dalla complicanze più severe del Covid. La copertura globale della popolazione con il vaccino anti Covid-19 è decisiva per impedire che la aggressiva variante Delta, dominante in Italia come nella maggior parte del mondo, possa accumulare mutazioni che la rendano più pericolosa. A conferma arrivano i primi dati sul tema, relativi a 16 Paesi compresa l'Italia e raccolti da Ting-Yu Yeh e Gregory Contreras, dell'Università del Maryland.

Vaccinare per arginare Delta e altre mutazioni

Dati sono disponibili online sulla piattaforma medRxiv, che accoglie gli articoli in attesa di revisione da parte della comunità scientifica:

"i dati "indicano con forza che la vaccinazione piena anti Covid-19 è cruciale per sopprimere le mutazioni emergenti", spiegano i ricercatori.

Insieme al vaccino è bene mantenere anche il protocollo di prevenzione (mascherine, igiene, distanziamento) per arginare la corsa del virus. Fodamentale anche la sorveglianza genomica, per monitorare le nuove mutazioni".

Il paradosso israeliano

Fino a qui tutto lineare e in linea con quanto già detto dalla comunità scientifica nei mesi scorsi.

A sparigliare le carte potrebbe essere quello che viene definito il "paradosso israeliano" che invece dimostra soltanto una cosa: che i numeri di per sè non bastano, bisogna saperli leggere. Apparentemente i dati recenti provenienti da Israele sembrano suggerire un calo dell’efficacia del vaccino contro i casi gravi da Covid dovuti alla variante Delta: questa settimana su 515 pazienti attualmente ricoverati per Covid grave, 301 (il 58,4%) erano completamente vaccinati.

Inevitabile chiedersi allora se i vaccini funzionino davvero. E' necessario contestualizzare questo paradosso che in statistica è noto come paradosso di Simpson. Quando parliamo di percentuali, dobbiamo sempre riferirci a un insieme e capire come sia composto. SARS-CoV-2 infatti ha delle variabili non trascurabili come l’età delle persone (perché il rischio di ricovero è direttamente proporzionale all’anzianità), la percentuale di popolazione vaccinata con due dosi,  nonché come si distribuiscono i tassi di vaccinazione nelle classi di età. Solo così possiamo fare bene le distinzioni sull’efficacia dei vaccini. Considerando tutte queste variabili si ha un risultato finale che mostra il 90% di efficacia nel prevenire i casi gravi tra gli anziani vaccinati. Quindi sì, il vaccino funziona ancora.

In Israele quasi il 60% di tutti i pazienti ricoverati in ospedale sono vaccinati. Sebbene questi numeri siano veri, citarli come prove di una bassa efficacia del vaccino è sbagliato. I fattori che contribuiscono alla confusione riguardano gli alti tassi di vaccinazione nel Paese, il fatto che l’85% dei non vaccinati è costituita da giovani, che il 90% degli anziani sia vaccinato e che gli stessi anziani abbiano più probabilità di essere ricoverati in ospedale rispetto ai giovani.

Dopo aver tenuto conto dei tassi di vaccinazione e stratificato per fasce di età si evince che i vaccini mantengono un’elevata efficacia (85-95%) rispetto alle malattie gravi, dimostrando che Pfizer sta tenendo molto bene contro la variante Delta.

Medesima lettura per spiegare i dati USA

Ed è secondo il medesimo principio che si potrebbe trovare una spiegazione per il picco di decessi verificatosi nei giorni scorsi negli Usa: oltre mille morti in 24 ore, mai così da aprile. 

In questo caso a venirci in aiuto è il parallelismo con la Gran Bretagna, dove invece non si è assistito a recenti ecatombe: gli Usa hanno vaccinato meno i loro anziani rispetto a quanto fatto in UK dove i più fragili - quindi coloro che rischiano maggiormente la morte in caso di contagio - risultano statisticamente molto più protetti.

E' quindi necessario, prima di tirare somme arbitrarie, andare a stratificare per età e tasso di vaccinazione. Ad oggi le statistiche più serie, che prendono in considerazione tutta la complessità di questi parametri, confermano ancora che i vaccini funzionano.

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