I dermatologi a Vip e influencer: "No alle foto dell'abbronzatura, vanificano gli sforzi contro i mielomi"
Le scottature solari aumentano di oltre due volte il rischio di sviluppare tumori della pelle. Ecco come fare attenzione.
Estate più mare, più spiaggia, uguale... scottature. L'addizione è talmente semplice da risultare scontata. E d'altronde, come riconoscere una bella abbronzatura se non dal segno del costume? E già ora che la bella stagione non è ancora entrata nel vivo (ma il gran caldo ha spinto molti a raggiungere già le spiagge, soprattutto nei fine settimana) sui social è tutto un fiorire di foto che immortalano corpi abbronzati. Ma non è un bell'esempio da dare. E lo dice chi di queste cose se ne intende.
I dermatologi: "Niente foto sui social con le scottature"
A sollevare la questione nei giorni scorsi è stata Ketty Peris, direttore dell'Unità operativa complessa di Dermatologia del Policlinico Gemelli di Roma e past president della Società italiana di dermatologia, che dopo aver visto un cartellone pubblicitario di una compagnia aerea che mostra una donna scottata dal sole ha preso posizione sul suo profilo Instagram:
"Da qualche decennio i dermatologi sono impegnati in campagne di sensibilizzazione, educazione e diagnosi precoce di tumori della pelle. Le scottature solari aumentano di oltre 2 volte il rischio di sviluppare tumori della pelle; un bel giorno mentre guidi vedi un cartello pubblicitario di una compagnia aerea che suggerisce di partire per le vacanze e ritrae una persona con ustione solare… e bravi.
Questi “vogliono la vostra pelle”… in tutti i sensi.
Fate prevenzione e usate gli schermi solari".
Proteggete la vostra pelle
La questione, ovviamente, non è una novità, e l'invito arriva puntuale ogni estate. A rilanciare un appello alla prevenzione è anche il professor Ignazio Stanganelli, presidente dell'Intergruppo Melanoma Italiano direttore della Skin Cancer Unit dell'Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori, che ha ricordato come una diagnosi di tumore su tre ricorda l'Organizzazione Mondiale della Sanità riguarda un tumore della pelle e che il principale fattore di rischio è l'esposizione ai raggi ultravioletti, sia quelli del sole che dei lettini abbronzanti. Da qui l'appello a evitare di "pubblicizzare" le proprie scottature:
"Messaggi errati vanificano gli sforzi contro il melanoma dei medici, delle società scientifiche, delle associazioni pazienti. Ma soprattutto, espongono le persone al rischio di danni seri".
E in effetti c'è chi comprende la potenzialità del messaggio. E' il caso di Maddalena Corvaglia, che nel pubblicare proprio in questi giorni alcune foto sui suoi profili social, si è premurata di dare anche qualche utile consiglio.
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I consigli per abbronzarsi... in salute
Ecco una serie di consigli per abbronzarsi in maniera intelligente, ottenendo una tintarella invidiabile ed evitando i rischi per la salute della nostra pelle.
- Limitare l'esposizione quando l'indice UV è massimo (intorno a mezzogiorno) o stare il più possibile all'ombra (che dimezza l'intensità dei raggi UV)
- Indossare indumenti e proteggere gli occhi con occhiali da sole
- Bere molta acqua per evitare la disidratazione
- Usare creme e filtri solari con un adeguato filtro di protezione, soprattutto su quelle parti del corpo (mani, collo, viso) costantemente esposte
- Evitare l'uso di profumi e deodoranti che possono rendere la pelle più sensibile e provocare scottature. Lo stesso vale per alcuni medicinali: a tal proposito, è bene consultare il proprio farmacista
- Non restare sdraiati al sole per ore, ma al contrario muoversi e svolgere attività fisica
- Anche restando in acqua si è esposti alle radiazioni UV: proteggersi adeguatamente
- Nella scelta del filtro solare, iniziare con un FPS alto durante le prime esposizioni, per poi abbassarlo nei giorni successivi
- Continuare a proteggersi anche se si è già abbronzati: l'abbronzatura attenua solo parzialmente le radiazioni UV
- Le radiazioni UV agiscono anche quando la temperatura è mite: ci si può scottare anche quando il cielo è nuvoloso e non fa eccessivamente caldo
- In montagna, il livello delle radiazioni UV è più alto di circa il 10 % per ogni 1000 metri d'altitudine