Cassazione dixit

I bambini non possono essere costretti a vedere i nonni

Una sentenza che farà giurisprudenza

I bambini non possono essere costretti a vedere i nonni
Pubblicato:

I nonni sono una risorsa importante. Soprattutto a livello emotivo e di crescita, ma anche a livello "concreto", come dimostra un recente studio che dice che 4 famiglie su 10 hanno bisogno di un aiuto da parte loro per il sostentamento familiare. Ma non è possibile obbligare i bambini a vederli. Lo dice una sentenza della Corte di Cassazione che certamente farà discutere.

I bambini non possono essere costretti a vedere i nonni

Una sentenza che - come si dice in questi casi - è destinata a fare giurisprudenza. La Cassazione, accogliendo il ricorso dei genitori di due bimbi costretti a vedere i loro nonni, ha deciso che il diritto dei nonni a frequentare i nipoti minorenni non può prevalere sull'interesse degli stessi bambini che manifestano contrarietà a tale relazione.

Il caso specifico

Il caso specifico è quello di una famiglia come rapporti complicati tra i genitori dei bambini, i nonni e lo zio paterni, i quali si erano rivolti al Tribunale per far valere il proprio diritto a vedere i nipoti. Ma il giudice ha deciso diversamente:

"Il compito del giudice non è quello di individuare quale dei parenti debba imporsi sull'altro nella situazione di conflitto, ma di stabilire, rivolgendo la propria attenzione al superiore interesse del minore, se i rapporti non armonici (o addirittura conflittuali) fra gli adulti facenti parte della comunità parentale si possano comporre e come ciò debba avvenire".

Una vicenda in cui sono intervenuti anche i servizi sociali, che avevano ravvisato l'impossibilità di provvedere alla mediazione "perché il conflitto risultava irrisolvibile".

L'iter giudiziario

In primo grado il Tribunale di Milano aveva deciso di garantire gli incontri tra i nonni e lo zio paterni alla presenza di un educatore e aveva stabilito che i rapporti potessero procedere "in forma libera". Questo però solo quando la nonna - che aveva manifestato comportamenti aggressivi nei confronti dei genitori dei piccoli -  "avesse provato di essersi fatta assistere da uno psichiatra dando continuità alle cure".

In appello, poi, era stato deciso che non fosse utile mantenere la prescrizione psichiatrica per la nonna, che avrebbe avuto "coscienza della propria condizione di disagio psichico". Il Tribunale, dunque, aveva invitato tutti i coinvolti (adulti)   a seguire  un percorso allargato di terapia familiare.

La Cassazione

La Suprema Corte ha però ribaltato completamente i precedenti due gradi di giudizio, decidendo che i nipoti non devono essere obbligati a frequentare nonni e zio. Secondo la Cassazione "non basta l'insussistenza di un reale pregiudizio nel passare del tempo con nonni e zio per imporre la frequentazione". E' piuttosto necessario verificare se gli ascendenti sono in grado "di prendere fruttuosamente parte attiva alla vita dei nipoti attraverso la costruzione di un rapporto relazionale e affettivo e in maniera tale da favorire il sano ed equilibrato sviluppo della loro personalità".

 

 

Seguici sui nostri canali