dall'italia all'ucraina

Ha salvato 72 bambini: medico italiano ringraziato da Kiev

La storia di Roberto Brambilla, 68 anni, medico e consigliere comunale di Vimercate (Monza).

Ha salvato 72 bambini: medico italiano ringraziato da Kiev
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Ha curato e salvato 72 bambini ucraini che senza le moderne tecnologie mediche avrebbero potuto morire o riportare conseguenze gravissime e perenni. E ora è arrivato anche il ringraziamento "ufficiale" da parte di Kiev. Lui è Roberto Brambilla, 68 anni, medico e consigliere comunale di Vimercate, in provincia di Monza e Brianza. Il suo ramo è la vulnologia, quella branca della medicina che si occupa delle lesioni cutanee. E sicuramente da quelle parti ce n'è stato grande bisogno negli ultimi mesi.

Il medico italiano che ha salvato 72 bambini in Ucraina

Nelle scorse ore il collaboratore del ministro degli Interni ucraino Anton Gerashchenko gli ha dedicato un tweet di ringraziamento, facendolo diventare in poco tempo una star:

"Quando è iniziata la guerra, il chirurgo italiano Roberto Brambilla è arrivato in Ucraina come volontario. Ha aiutato a salvare un quindicenne con ferite gravi dopo l’attacco di Kramatorsk. Ora il ragazzino può ancora camminare. Grazie, signor Brambilla".

Il funzionario ucraino ha pubblicato anche una foto di Brambilla con il ragazzino guarito, ma non si è trattato di un caso unico: il medico brianzolo, infatti, in queste settimane trascorse in Ucraina, di bambini ne ha seguiti 72. E il numero è destinato a crescere, dato che probabilmente tornerà presto da quelle parti.

 

Un legame forte

Come racconta Prima Monza, il legame tra il medico e l'Ucraina è molto forte. Da anni  Brambilla opera come volontario per la Onlus "Soleterre", che dal 2003 è presente nel paese ora in guerra. Allo scoppiare del conflitto l’associazione ha fatto scattare la macchina degli aiuti e Brambilla si è messo in prima linea. Anche e soprattutto a lui si deve infatti l’arrivo in Italia, nelle scorse settimane, di decine di bimbi malati oncologici più gravi ricoverati, negli ospedali di Kiev e Leopoli, accolti nei nosocomi della Lombardia e non solo. E a lui si deve anche una campagna di raccolta di medicinali: ben 8 tonnellate di farmaci, molti dei quali salvavita, destinati propri ai bimbi ricoverati.

In prima linea

Avviata la macchina della solidarietà in Brianza, il dottor Brambilla non è però rimasto nemmeno un minuto con le mani in mano; non appena è stato possibile (il medico è responsabile del Centro di Vulnologia degli istituti clinici Zucchi di Monza) è salito sul primo aereo verso la Polonia e poi in auto ha raggiunto l’ospedale di Leopoli, lavorando al fianco dei medici locali e in particolare di Roman Kyzima, giovane responsabile dell’Oncologia pediatrica.

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