Green pass valido sino a giugno 2023: dove serve ancora il certificato verde
Servirà principalmente per spostarsi nei Paesi della Ue, anche se molti lo hanno già abolito. La Lega protesta.
Pensavate di aver messo definitivamente in soffitta il Green pass? Lo avete cancellato dal vostro smartphone? Ecco, sarebbe cosa buona recuperarlo. Soprattutto se avete intenzione di muovervi al di fuori dai confini italiani. Già, perché l'Europa ha deciso di prorogare la validità del certificato verde sino a giugno 2023.
Green pass valido sino a giugno 2023: dove serve ancora il certificato verde
Il Parlamento europeo ha infatti prorogato la validità del Green pass per i viaggi all'interno dell'Unione europea per un altro anno, fino a giugno 2023.
Ma non si tratta dell'unica novità. L'Europarlamento chiede anche ai vari Stati membri della Ue di astenersi da restrizioni per coloro che sono in possesso della certificazione verde a meno di particolari situazioni. Inoltre i Paesi europei potranno rilasciare certificati relativi anche a nuovi tipi di test antigenici.
Per il via libera definitivo servirà ora l’accordo con il Consiglio Ue, ossia con i Governi. I negoziati prenderanno il via il prima possibile, per far sì che le regole entrino in vigore prima della scadenza dell’attuale regime prevista per il 30 giugno.
Cosa significa
La decisione della Ue però non avrà un impatto diretto sulla nostra quotidianità. In questo le decisioni dei singoli Stati membri rimangono sovrane. E dunque possiamo continuare a seguire le indicazioni che arriveranno dal Governo, sempre che verrà modificato qualcosa rispetto alla situazione attuale (che prevede l'esistenza del pass, senza che però in pratica serva per accedere in alcun luogo). Molti Paesi europei peraltro hanno già abbandonato il Green pass anche per i viaggiatori: non serve infatti per entrare in Danimarca, Norvegia, Svezia, Irlanda, Croazia, Slovenia, Grecia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Islanda, Svizzera, Lussemburgo.
Peraltro i deputati hanno chiesto che la Commissione valuti tra sei mesi l'utilità e la conformità del certificato e la sua revoca non appena la situazione epidemiologica lo permetterà.
La Lega protesta
La decisione però - come era facile attendersi - ha suscitato già qualche polemica. Contrari quei partiti che anche a livello nazionale hanno da tempo espresso perplessità sul Green pass, cioè Lega e Fratelli d'Italia. L'eurodeputata del Carroccio Annalisa Tardino ha definito la misura “assurda e senza senso in un momento in cui siamo tornati per fortuna a una situazione di normalità, senza mascherine o certificati da esibire. Chiedere di prorogare questo strumento fino al giugno 2023, oggi, rappresenta una limitazione di alcuni diritti fondamentali”.