un caso spinoso

Green pass badanti: il grosso problema di chi ha fatto il vaccino Sputnik

Il siero russo non è riconosciuto in Europa, ma chi l'ha già fatto non può sottoporsi ad altre iniezioni.

Green pass badanti: il grosso problema di chi ha fatto il vaccino Sputnik
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Oramai lo sanno anche i sassi: il Green pass dal 15 ottobre sarà obbligatorio per tutti i lavoratori. Anche per le partite Iva, gli autonomi e i collaboratori domestici. Quando verrà a casa vostra l'idraulico per sistemare un tubo  o il tecnico della televisione per riparare un guasto sarete voi, padroni di casa, considerati come datori di lavoro a dover controllare che siano dotati di certificazione verde. Lo stesso vale anche per il  Green pass badanti e colf. Ma se per i professionisti che accedono alle nostre case per un intervento a spot la situazione non pare complicata, per i collaboratori domestici invece c'è un inghippo in più.

Green pass badanti: il problema Sputnik

Quello della badante è un mestiere che dalle nostre parti è svolto principalmente da donne provenienti dai Paesi dell'ex Unione Sovietica. Lì sono stati tra i primi a partire con le vaccinazioni, con il siero Sputnik, prodotto in Russia. Tutto a posto, dunque? Per niente, perché il vaccino russo non è riconosciuto dall'Unione Europea e pertanto non dà diritto al Green pass.

Una situazione complessa, anche perché le badanti vaccinate con Sputnik non potranno certo sottoporsi a nuova vaccinazione con un altro siero per poter lavorare. E dunque, se la normativa non cambierà, rischieranno delle sanzioni o peggio di perdere il lavoro. C'è anche da sottolineare comunque che molte per la situazione legata alla pandemia non sono tornate a casa negli ultimi mesi e dunque hanno ricevuto il vaccino in Italia (sicuramente non lo Sputnik, dunque) e non avranno problemi.

Il paradosso, ad ogni modo, rimane e resta evidente come sia il Governo a doversene fare carico entro il 15 ottobre, data in cui diventerà operativo l'obbligo del certificato sul posto di lavoro.

Le sanzioni

Per badanti, colf e collaboratori domestici la sanzione è la medesima per le aziende private: multa da 600 a 1.500 euro per chi non ne è previsto, con sospensione sin dal primo giorno di lavoro.

Il decreto prevede anche la conservazione del posto sino all'ottenimento del pass (ma per chi ha già fatto una somministrazione l'unica via è quella dei tamponi ogni 72 ore, che difficilmente si potrebbero accollare alla badante, costituendo dunque un costo ulteriore per le famiglie).  Per le badanti, però, il contratto nazionale prevede  la possibilità di licenziamento senza particolari adempimenti da parte del datore di lavoro: è sufficiente il preavviso di giorni basati sull’anzianità per mettere alla porta la dipendente.

Il problema dei vaccini all'estero

La questione dei vaccinati all'estero è un tema da tempo al centro del dibattito. Recentemente abbiamo raccontato il caso di una donna vaccinata a Dubai (con due dosi) che però non può ottenere il certificato verde in Italia.

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