colpiscono i giovani

Geloni da Covid alle dita dei piedi: una ricerca ora spiega che cosa li causa

Alcuni pazienti hanno sviluppato autoanticorpi che hanno iniziato a colpire i loro stessi tessuti, determinando l'infiammazione e le lesioni.

Geloni da Covid alle dita dei piedi: una ricerca ora spiega che cosa li causa
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Abbiamo imparato che Covid-19 ha un ventaglio di sintomi molto ampio, che l'infezione coinvolge un numero impressionante di organi e che le tracce del virus si possono ravvisare anche a livello epidermico, per esempio con rash cutanei, ma anche infiammazioni - soprattutto alle dita dei piedi - simili ai "geloni".

Gli episodi sono diffusi soprattutto tra i bambini e gli adolescenti, decisamente minore la frequenza fra gli adulti. Per alcuni pazienti è indolore, mentre per altri causa forte prurito, gonfiore e la formazione di piccole vesciche. Alcune persone non sono riuscite a camminare per diversi giorni a causa del gonfiore ai piedi.

Ed è proprio sull'indagine di questo fenomeno che si è concentrato lo studio di un team di ricerca guidato da scienziati del Dipartimento di Dermatologia dell'Ospedale Saint-Louis di Parigi in collaborazione con con i colleghi dello Human Immunology Pathophysiology Immunotherapy – INSERM dell'Università di Parigi, dell'Unità Virus e Immunità dell'Istituto Pasteur e di altri centri di ricerca.

Lo studio che spiega i "geloni" ai piedi da Covid

In diversi pazienti affetti dall'infezione si osservano infiammazioni alle dita, specialmente dei piedi, spesso definite “geloni da Covid”, per la loro somiglianza con i danni che alcune persone predisposte sviluppano dopo una prolunga esposizione ad ambienti freddi e umidi. L'ipotesi più accreditata adduceva la reazione come conseguenza di un’anomala risposta immunitaria, indotta dalla necessità di contrastare l’infezione da coronavirus. Mediante questo ultimo lavoro gli scienziati ritengono di avere identificato le parti del sistema immunitario responsabili del fenomeno.

La ricerca

La nuova ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica British Journal of Dermatology, si basa su esami del sangue e altri test effettuati su 50 pazienti con sintomi che facevano sospettare la presenza della condizione, mettendoli a confronto con 13 individui che avevano sviluppato geloni prima dell’inizio della pandemia.

Si è giunti a isolare due meccanismi del sistema immunitario che sembrano essere coinvolti nel fenomeno. Uno riguarda gli interferoni di tipo I, proteine che hanno un ruolo nel regolare l’attività del sistema immunitario, l’altro un anticorpo che nel reagire all’infezione virale attacca anche i tessuti cellulari non coinvolti nell’infezione, causando ulteriori danni. L’infiammazione interessa anche l’endotelio, il rivestimento interno dei vasi sanguigni, come era già stato evidenziato da altre ricerche che avevano analizzato la risposta fuori misura che talvolta il sistema immunitario registra con il Covid.

Sostanzialmente i pazienti con COVID-19 hanno sviluppato autoanticorpi che hanno iniziato a colpire i loro stessi tessuti, determinando l'infiammazione e le lesioni ai piedi simili ai geloni.

Le domande ancora aperte

E se alcune questioni paiono trovare risposte, altre domande restano ancora sospese. Si è evinto che il fenomeno dei "geloni" sembra essere meno frequente negli ultimi mesi: forse per merito della maggiore protezione offerta dai vaccini o da precedenti infezioni da coronavirus? Non vi è ancora certezza in merito, così come non è chiaro se la variante Delta, ormai prevalente in molte aree del mondo, comporti minori rischi di sviluppare problemi dermatologici.

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