Gas, tregua finita: a novembre costi +13.7% (e in un anno +63%)
Brutta sorpresa sotto l'albero per famiglie e impresa. I prezzi hanno ricominciato a salire già ormai da un mese. Ue e Snam cercano di correre ai ripari.
Gas e bollette, rischia di esserci una brutta, bruttissima sorpresa sotto l'albero di Natale. E anche per le tasche degli italiani.
Con l'abbassarsi delle temperature di questi ultimi giorni (a breve pare annunciata neve non solo nelle località d'alta quota) il costo del gas rischia di trasformarsi in un salasso.
Gas, a novembre costi al rialzo e che "botta" a fine anno
Si tratta di rialzi dovuti proprio all'arrivo inesorabile in tutta Europa del "generale Inverno".
L’aumento della domanda, infatti con i primi freddi, ha avuto come conseguenza la crescita della spesa delle famiglie.
Una stima attorno ai 1.740 euro l’anno. Tutto questo mentre l'Unione Europea ha fissato un tetto di 60 dollari al barile per il petrolio russo, ma non invece arrivata l’intesa a calmierare i prezzi per quello al metano.
Caro energia, preoccupazioni per le famiglie e imprese
L'attenzione è rivolta al Natale, ma in verità gli aumenti sulle quotazioni del gas naturale si sono registrati già da un mese, proprio con l'arrivo definitivo dei primi freddi soprattutto nel nord Europa fino appunto nelle ultimissime settimane anche in Italia.
Ecco allora che le quotazioni del gas naturale hanno ripreso a correre con un'impennata verso l'alto.
La discesa delle tariffe nel mese di ottobre (- 12,9%) è così ormai solo un ricordo e tornano le preoccupazioni per famiglie e imprese. Un problema che interessa tutte le città italiane.
Preoccupazioni che si accentuano ancor di più se si pensa che la stima complessiva degli aumenti a fine anno si assesterà al 63% con una maggior spesa media di 1.470 euro.
Freddo e gas, tema "caldo" a Bruxelles
Sui costi dell’energia si continua a discutere a Bruxelles, all'interno dell'Unione Europea dove con il fine settimana è arrivato l’accordo sul tetto al prezzo del petrolio russo, ma ancora in stand by l'accordo sul gas.
Ed è anche per questo che i vertici di Snam, la società che gestisce la rete dei gasdotti in Italia, stanno proponendo soluzioni "alternative" come ad esempio a proposta di queste ultime ore, ovvero pensare ad acquisti aggregati tra Paesi "per riuscire a ottenere condizioni migliori di fornitura".