Chi guadagna sul caro carburante e sul caro energia? La Procura apre un'inchiesta
Non ci sono indagati né ipotesi di reato, ma i magistrati vogliono capire se ci sono responsabilità di qualcuno. La politica chiede interventi al Governo.
Gas, energia e carburante alle stelle. Sul salasso dei prezzi di energia, benzina e diesel balzati alle stelle, ora è scattata un'inchiesta della Procura e della Guardia di Finanza.
Carburante alle stelle, si muovono Procura e Gdf
Dopo che nei giorni scorsi il ministro alla Transizione Ecologica Roberto Cingolani aveva parlato senza mezzi termini di una colossale truffa riguardo la clamorosa impennata dei pressi dell'energia, ora la Procura di Roma, in collaborazione con Guardia di Finanza, ha aperto un fascicolo per vederci chiaro.
Al momento non ci sono indagati né ipotesi di reato, ma i magistrati e le Fiamme Gialle vogliono vederci un po' più chiaro su quanto sta accadendo. Tanto che in una nota stampa è stata la stessa Procura a illustrare il suo raggio di azione:
"L'indagine è volta a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabili"
Le segnalazioni degli aumenti anomali
Del resto, Procura e Gdf, oltre che sulla base delle annotazioni del ministro, sono entrate in azione dopo le segnalazioni arrivate anche in queste ultime ore da parte dell'Osservaprezzi carburanti del Ministero dello sviluppo economico.
Aumenti che ormai interessano tutti i tipi di rifornimento: dalla benzina al diesel (con impennate ancor più evidenti se si passa dal self service al servito), ma anche a quelle che fino a non molto tempo fa erano ritenute oasi felici per chi doveva viaggiare e far rifornimento, ovvero i distributori di Gpl e Gas metano.
Dove sono arrivati i prezzi
I rincari sono sotto gli occhi di tutti. La benzina in modalità self service è arrivata a 2,217 euro al litro (venerdì era a 2,182).
Sempre per il self service, il diesel self è arrivato a 2,220 euro al litro (venerdì era 2,173).
Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato si è impennato a 2,323 euro al litro (venerdì 2,275) con i distributori dei marchi che mostrano prezzi medi tra 2,247 e 2,401 euro/litro.
Vola anche il diesel servito (2,333 euro/litro, venerdì 2,270) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 2,280 e 2,399 euro/litro.
Il Gpl è ora 0,902 euro/litro, mentre il metano è tra 1,977 e 2,355.
Le sollecitazioni del mondo politico e le protesta dei gestori
Alle parole del ministro Cingolani ora però il mondo politico, da Lega, a Forza Italia a Coraggio Italia, chiede che seguano anche i fatti. Ovvero azioni concrete del Governo.
Nel frattempo, da questa sera alcuni benzinai d'Italia lasceranno al buio nelle ore notturne gli impianti per protestare con il caro-carburanti.
L'ultima in ordine di tempo delle tante iniziative per chiedere un intervento.
Come spiega Enzo Nettis, presidente di Faib-Confesercenti:
"Esporremo un cartello per spiegare agli automobilisti il senso dell'iniziativa. La nostra decisione di spegnere le luci potrebbe comportare qualche disagio per i consumatori, ma pensiamo di avere la loro solidarietà, perché noi e loro siamo ugualmente vittime. La categoria lamenta una situazione sempre più insostenibile".
Carburante, la proposta dell'Austria
Nel frattempo, una proposta all'indirizzo dell'Unione Europea arriva anche dall'Austria.
L'Austria chiede "eccezioni per gli Stati membri" sull'aliquota Iva minima per il carburante. Lo ha detto il ministro delle Finanze di Vienna, Magnus Brunner, arrivando all'Eurogruppo.
Questo il suo pensiero:
"La riduzione dell'aliquota non è così banale perché ci sono quote minime a livello europeo, ma la possibilità di agire sull'Iva almeno temporaneamente consentirebbe una reazione flessibile agli aumenti dei prezzi. La sfida è a livello europeo, le opzioni sul tavolo dei ministri delle Finanze della zona euro
sono molteplici"