produrre energia come il sole

L'America: "Te lo do io il nucleare pulito" (sì, ma fra... trent'anni)

Una svolta verso la produzione di un'energia illimitata, pulita e a basso costo, tramite la fusione nucleare, che cambierebbe gli assetti economici mondiali

L'America: "Te lo do io il nucleare pulito" (sì, ma fra... trent'anni)
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La notizia era rimbalzata un po' ovunque nelle scorse ore e adesso è confermata: gli Usa sarebbero riusciti in un'impresa che mette in ombra tutto. Siamo oltre alla notizia dell'anno, quantomeno del decennio.

Si tratta, infatti, di una svolta storica verso la produzione di un'energia illimitata, pulita e a basso costo. In soldoni, oltre a cambiare in un batter d'occhio gli assetti di forza attuali in cui chi detiene l'energia tiene, sostanzialmente, in pugno il mondo (vedi Russia e Paesi del Golfo); si assisterebbe inoltre a una riduzione importante dell'inquinamento che, conseguentemente, frenerebbe il cambiamento climatico, oltre a garantire lo sviluppo dei Paesi più poveri.

E' stata realizzata, per la prima volta nella storia, la fusione nucleare.

Esistono due diversi tipi di reazione nucleare: la fusione, in cui due nuclei si uniscono per formarne uno più pesante, e la fissione, in cui un nucleo si divide in due nuclei più leggeri e contemporaneamente emette un certo numero di neutroni. La fusione nucleare punta ad ottenere una produzione di energia che imita le reazioni che avvengono nel cuore delle stelle ed è per questo considerata più ecologica rispetto alla fissione nucleare perché genera quantità minori di radiazioni e scorie più facili da gestire.

Secondo il fisico Arthur Turrel "se questa scoperta sarà confermata, stiamo testimoniando un momento storico".

Tutto benissimo, peccato che questa è la cellula embrionale: tutt'attorno deve crescere un intero sistema per riuscire a tradurre il tutto in elettricità e mandare in pensione i combustibili fossili o le energie rinnovabili finora adottate. In soldoni: gli scienziati stimano che ci vorranno non meno di trent'anni prima che l'uso commerciale della nuova fonte pulita sia realtà.

Fusione nucleare:  una notizia storica

"C'è un grande orgoglio che questo sia avvenuto negli Stati Uniti", così David Edelman, alto dirigente della Tae, una grossa società privata per l'energia da fusione. Da decenni gli scienziati di tutto il mondo hanno sperimentato la fusione, ma finora l'energia utilizzata era maggiore di quella ricavata.

Fino a quest'ultima sperimentazione in California, nel laboratorio è stato usato con successo uno dei più grandi laser al mondo. I fisici del Federal Lawrence Livermore National Laboratory in California sarebbero riusciti per la prima volta a ottenere più energia di quanta viene spesa per attivare il processo, così raccontano il Washington Post e il Financial Times.

A differenza dell'energia da fissione nucleare, prodotta - per intenderci - nelle centrali atomiche con la pericolosa scissione di un nucleo pesante in due più leggeri e il problema delle scorie, quella da fusione riproduce il processo che avviene nelle stelle e nel Sole, con la combinazione senza rischi di due nuclei leggeri in un nucleo pesante. Ed è più ecologica rispetto alla fissione nucleare perché genera quantità minori di radiazioni e scorie più facili da gestire. Come combustibile si usa l'idrogeno, praticamente inesauribile.

Si avvicinano due nuclei fino a farli fondere tra loro a densità e temperature altissime per superare la repulsione elettromagnetica. In questo modo si trasforma l'energia della reazione in elettricità senza emettere carbonio nell'aria o produrre scorie radioattive da smaltire nell'ambiente. Altro immenso vantaggio: i rifiuti netti della fusione sono milioni e milioni di volte inferiori a quelle delle fonti di energia fossile.

Ponendo che la strada, dopo decenni e decenni, sia stata finalmente individuata. Va comunque chiarito che servirà tempo per ricreare la reazione su larga scala e per mettere a punto macchinari capaci di trasformarla a costi sostenibili in elettricità da mettere in rete.

Chi ha l'energia domina l'economia

"Questa svolta dimostra che la necessità di continuare ad investire nella fusione nucleare è forte. Abbiamo bisogno di vari approcci per garantire questa energia pulita in futuro, ma questo dimostra che vale la pena intensificare il lavoro e la ricerca", ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Per l'Europa è un segnale importante di conferma sovrana degli Usa, leader nella ricerca scientifica e nell'innovazione tecnologica. Fondamentali gli investimenti pubblici e privati senza pari nel mondo, compreso il maxi pacchetto di aiuti per la green economy della recente legge anti inflazione varata dall'amministrazione Biden.

Fare ricerca paga, eccome. Ma questa lezione l'Italia pare non averla ancora imparata. Peccato perché spesso, in questi importanti progetti, ci sono anche i nostri cervelli in fuga; destinati a scontare una miopia radicata nella mancanza di cultura scientifica del nostro Paese.

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