Francesco Baccini e l'accusa di sessismo a "Le donne di Modena"
Contestato da una ragazza a Sondrio, il cantautore risponde per le rime.
Anche Francesco Baccini finisce nel vortice del "politicamente corretto". Per colpa di una canzone di... 32 anni fa. Forse "Le donne di Modena" è il più grande successo - o comunque uno dei più grandi - del cantautore genovese, e finora nessuno (o quasi) si era mai posto il problema che fosse un testo... sessista. Tranne una ragazza di Sondrio, che nei giorni scorsi ha scatenato un polverone sul noto brano.
Francesco Baccini e "Le donne di Modena" canzone sessista
A rivelare l'episodio è stato lo stesso Baccini sui social. In sostanza, ospite di una serata a Sondrio, è stato il cantautore a ironizzare sulla questione:
"Prima di cantare 'Le donne di Modena' faccio una battuta dicendo che oggi questa canzone sarebbe accusata di sessismo…".
Alla fine della canzone, l'inatteso epilogo. Dal pubblico si sente una voce: "Sessista!". A quel punto Baccini invita sul palco la persona che ha parlato, una ragazza di vent'anni.
«Le chiedo cosa mai l'avesse offesa. Lei ripete due volte di sentirsi offesa dalla canzone senza uno straccio di motivazione io tento di farle capire che è una canzone ironica dove prendo proprio in giro il gallismo italico e nelle parole conta anche il tono ed il contesto in cui si dicono. Lei immobile come un robot continua a ripetere la stessa frase senza nemmeno fare il tentativo di capire, quando mi rendo conto che è impossibile alcun confronto verbale la saluto dicendo che mi piacerebbe portarla in tour con me e ripetere la scena ogni sera".
La canzone "incriminata"
Nel testo del brano del 1990 Baccini evoca alcune caratteristiche stereotipate delle donne di Modena, Genova, Padova e Napoli concludendo che "tutte fanno da mangiare, sanno cucinare, odiano stirare, e san far l’amore".
Se volete risentirla (e giudicare voi se è sessista) potete vedere il video qui sotto:
"E allora togliamo tutto"
Il cantante poi è tornato sull'argomento con altri post.
"Questo è il frutto di quel maledetto “ politically correct” che sta cancellando la libertà di parola e di pensiero uccidendo qualsiasi possibilità di avere un senso critico e analizzare le parole e il contesto in cui vengono dette. Oggi più del 70 per cento di canzoni , libri , film che hanno fatto la storia della nostra cultura non potrebbero più esistere. La colpa non è della ragazza , ma di quelli delle generazioni precedenti che hanno permesso tutto ciò. Le colpe dei padri ricadono sui figli".
Sui social molte sono state le manifestazioni di stima e affetto nei confronti di Baccini, e in tanti hanno ironizzato sulla situazione.