Fiaccolata per la pace in Israele e Palestina, da Firenze il messaggio che unisce (quasi) tutti
Il capoluogo toscano si mobilita, appuntamento per lunedì. Ma c'è chi dice no e intanto negli Stati Uniti fa discutere un'altra iniziativa
Un appello unitario alla pace in Israele e Palestina. Parte dall'Italia e da Firenze. L'iniziativa lanciata nel capoluogo toscano sembra aver colto nel segno dal momento che dai politici a sindacati e associazioni, stanno arrivando numerose e bipartisan le adesioni per la fiaccolata.
Appello unitario per la pace, il messaggio di Firenze
Come racconta Prima Firenze quella che inizialmente sembrava una bella idea si sta trasformando in realtà e sembra destinata ad avere un grande successo con l'auspicio che possa servire a smuovere ulteriormente l'opinione pubblica, ma soprattutto Israele e Hamas.
La manifestazione unitaria per la pace in Israele e Palestina si farà e l'Abbazia di San Miniato al Monte sarà il punto di arrivo di una fiaccolata la cui partenza dovrebbe essere fissata dal Ponte alle Grazie.
L'appuntamento è per lunedì 23 e sarà il primo evento di questo tipo in Italia.
Firenze schierata per la pace, l'idea di Padre Bernardo
Padre Bernardo Gianni, abate della basilica con una lettera ha annunciato la fiaccolata di lunedì sera, un fiume di luce simbolo dell'unione di tutta Firenze, e non solo, schierata per la pace.
Tutti sono stati invitati a partecipare, non soltanto ebrei e palestinesi, ma anche persone di qualsiasi provenienza e credenza.
Obiettivo centrato, parteciperanno tutti
Come detto, da quel che sembra ormai assodato, l'obiettivo di Padre Bernardo è stato centrato visto che per lunedì in tantissimi hanno già assicurato che ci saranno.
A partire, a dare l'esempio, da primo cittadino, dal sindaco Dario Nardella che ha scritto sui social:
"Quando il rumore della guerra si fa più forte, la voce del dialogo deve farsi sentire. Firenze non può tradire la sua vocazione di città della pace. Per questo parteciperò alla marcia della pace promossa da padre Bernardo. Pace in Medioriente e accordo per due popoli e due stati".
E del resto, qualche giorno fa era stato anche il governatore della Regione Eugenio Giani a schierarsi a favore di una manifestazione unitaria di pace, rimarcando come proprio l'Abbazia di San Miniato al Monte potesse essere il luogo adatto.
Politica e le associazioni
Ecco allora che ad aderire alla fiaccolata ci sarà tutto il Partito democratico, come sottolineato dal segretario regionale Emiliano Fossi.
Nicola Armentano, consigliere delegato allo Sport della Città Metropolitana di Firenze ha invece auspicato una partecipazione in massa del mondo dello sport.
Tornando al fronte politico sarà presente anche Italia Viva, dell'ex sindaco Matteo Renzi.
Sul fronte dei sindacati e delle associazioni parteciperanno Cgil, Uil, Acli, Libera, Fondazione Giorgio La Pira, Cospe, Legambiente, Controradio, Gruppo Emergency Firenze, Centro Internazionale Studenti e Opera per la Gioventù La Pira, Toscana Impegno Comune, Donne insieme per la pace, Movimento dei Focolari, Associazione piazza San Donato, Empoli per la pace, Associazione Nuova Camaldoli, Fondazione Balducci, Pax Christi, Libertà e Giustizia, Testimonianze, Comitato Fermiamo la guerra, Fondazione Giovanni Paolo II.
C'è però chi ha detto "no"...e la manifestazione negli Usa
L'imam Izzedin Elzir, palestinese di Hebron, avrebbe già dato disponibilità a partecipare.
A dire un netto no invece è l’Associazione Italia-Israele di Firenze.
Singolare e destinato a far discutere è quanto invece è stato organizzato negli Stati Uniti, ovvero una manifestazione di ebrei a favore della Palestina che hanno chiesto davanti al Congresso americano il cessate il fuoco a Gaza.
La marcia negli Stati Uniti, il bilancio
Alla fine il bilancio è stato di 500 persone arrestate, fra cui circa 20 rabbini. Si è trattato di una marcia di protesta organizzata da due organizzazioni ebraiche che si battono per la liberazione dei palestinesi.
Secondo quanto raccontato dagli organizzatori, la polizia avrebbe strappato striscioni con la scritta "Cessate il fuoco ora" mentre i manifestanti con indosso magliette con la scritta "Non nel nostro nome" suonavano gli shofar (un corno di montone utilizzato come strumento musicale nelle cerimonie religiose ebraiche) e cantavano preghiere ebraiche.