levata di scudi dal centrodestra

Festa d'Inverno al posto del Natale per essere inclusivi a Firenze. Dopo le polemiche il dietrofront

La proposta in un documento interno, ma dopo le polemiche c'è il dietrofront

Festa d'Inverno al posto del Natale per essere inclusivi a Firenze. Dopo le polemiche il dietrofront
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L’idea era quella di mantenere il festeggiamento del Natale, ma rinominarlo “Festa d’Inverno” o "Festa di fine anno". Lo scopo? Mettere in atto una politica di inclusione che non negasse la festività dicembrina ma che potesse essere condivisa e vissuta anche da studenti di altre culture. Questa l’idea dell'Istituto universitario europeo di Fiesole, a Firenze.

Un piano di eguaglianza etnica, insomma. Nonostante ciò, quando la notizia è trapelata, si è assistito alla levata di scudi, al grido di “giù le mani dal Natale”, capeggiata dalla Lega e, a cascata, dagli altri partiti di maggioranza. Nelle ultime ore il dietrofront dell’istituto.

L'istituto universitario europeo: trasformare il Natale in "Festa d'Inverno"

L’intento, messo nero su bianco in un documento, era sostanzialmente di rinominare la festa di Natale in festa d'inverno. Come racconta Prima Firenze, a diffonderlo ci ha pensato l'agenzia Sir, che è venuta a conoscenza di una corrispondenza interna. Da quel momento la questione si è fatta politica. Secondo il documento, infatti, IUE intendeva aderire alle linee guida tracciate dalla nuova prorettrice che si occupa di uguaglianza, diversità e inclusione.

Nel piano si legge:

“Le diverse osservanze religiose e culturali rappresentate all'IUE lo faranno essere riconosciuto all'interno del calendario degli eventi e delle attività connesse. Verrà prestata attenzione garantire che la celebrazione delle festività e degli eventi sia comunicata con un linguaggio inclusivo, riconoscere le diverse religioni e credenze”.

Dopo il polverone mediatico, il dietrofront

Ma dopo le polemiche e gli out out come quello dell'ex portiere del Milan Giovanni Galli, consigliere regionale della Lega, che ha minacciato di chiedere ufficialmente in Consiglio regionale di annullare il consueto contributo regionale all’Università per la Festa dell’Europa, ecco il dietrofront e le smentite.

"Nessuna intenzione di eliminare le celebrazioni del Natale".

In una nota le precisazioni:

"L'Istituto Universitario Europeo è un'università internazionale che accoglie un numero sempre crescente di studenti, ricercatori, docenti e personale provenienti da tutto il mondo - hanno fatto sapere da Fiesole - Questo ambiente veramente internazionale richiede una politica di inclusione di culture diverse. A tal fine, l'Istituto ha recentemente adottato un Piano di uguaglianza etnica e razziale, che raccomanda l'uso di un linguaggio inclusivo nelle varie attività dell'Istituto. Nondimeno, non sono previste modifiche nella programmazione del party interno di fine anno dell'IUE, che continuerà a presentare attività tradizionali legate al Natale, parte integrante del patrimonio culturale europeo. Inoltre, contrariamente a quanto riportato in alcuni media, non c'è mai stato alcun piano per eliminare la celebrazione delle festività religiose all'Istituto".

Il centrodestra inferocito

Il centrodestra si è compattamente scagliato contro questa suggestione.

L'eurodeputata Susanna Ceccardi (Lega), ha tuonato:

"Cancellare il Santo Natale significa cancellare la nostra identità".

Reazioni anche da Roma:

"Una idea folle e gravissima che offende tutti noi, le nostre radici e la nostra cultura", ha detto il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

Non è stato da meno il vicepremier Antonio Tajani:

"Sono sorpreso dalla decisione. Noi siamo fieri del rispetto delle nostre radici cristiane, l’Europa è basata su questo. Non è un caso che l’Italia avesse scelto la Badia Fiesolana come sede".

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