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Da Prima Verona
Febbre Oropouche: primo caso in Italia. Di cosa parliamo: sintomi, diagnosi e cure
Primo caso isolato a Negrar, in provincia di Verona
Il dipartimento di malattie infettive tropicali dell’ospedale di Negrar nel veronese ha diagnosticato il primo caso in Europa di febbre Oropouche in una paziente che di recente ha viaggiato nella regione tropicale caraibica.
Febbre Oropouche: primo caso isolato in Italia
La febbre Oropouche è causata dall'omonimo virus (Orov), diffuso normalmente nella regione amazzonica, trasmesso all'uomo dalle punture di insetti, in particolare moscerini e zanzare è diffusa del Sud-America.
Attualmente, non si sono osservati casi di trasmissione tra essere umano ed essere umano.
Come racconta il nostro portale locale Prima Verona, il primo caso è stato isolato in Veneto in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica.
Guarda il servizio di Gruppo Tv 7, una delle televisioni del nostro gruppo editoriale Netweek.
Febbre Oropouche: i sintomi
I sintomi si manifestano di solito dopo 3-8 giorni dalla puntura dell'insetto vettore, e sono in gran parte sovrapponibili a quelli di altre febbri virali tropicali come dengue:
- elevata temperatura corporea
- mal di testa
- malessere generale
- nausea
- vomito
- fotofobia.
Nel 60% circa dei casi dopo la prima fase acuta i sintomi si ripresentano, in forma meno grave: di solito da due a dieci giorni, ma anche dopo un mese dalla prima comparsa.
In caso di febbre alta e diarrea e vomito intensi, il paziente rischia la disidratazione; questa condizione si manifesta con labbra secche, battito cardiaco accelerato, problemi renali, ridotta produzione di urina e pelle secca.
La febbre Oropouche, inoltre, può interessare anche il sistema nervoso centrale, causando meningite ed encefalite. Si tratta di un'evenienza grave, ma per fortuna rara.
Febbre Oropouche: diagnosi e cure
La diagnosi si effettuat tramite esami di virologia classica e molecolare.
Attualmente, non esistono cure specifiche per la febbre Oropouche. La terapia, dunque, si limita a trattamenti sintomatici, in attesa della risoluzione spontanea dell'infezione.
