Famiglia repubblicana e mormona per il killer di Charlie Kirk: lo studente modello ha confessato.
E’ l’esito della caccia all’uomo iniziata subito dopo la drammatica uccisione in un campus universitario del 31enne attivista dei Repubblicani.

Il caso è chiuso anche se ora naturalmente oltre alla confessione dell’omicida restano ancora evidentemente da chiarire tanti punti.
La svolta, catturato l’assassino di Charlie Kirk
L’assassino è stato fermato nella serata dell’11 settembre. Si chiama Tyler Robinson.

A confermare l’identità del giovane è stato il governatore dello Utah, Spencer Cox e nel frattempo emergono particolari anche decisamente curiosi.

Perché se ad esempio sui bossoli del fucile usato per sparare all’attivista politico sono state ritrovate scritte antifasciste, tra queste ci sarebbe anche la frase “Bella ciao” e Hey fascist, catch!”, tradotto, “Fascista, beccati questa”.
Ma non solo. Nei messaggi, l’assassino parlava della necessità di recuperare un fucile da un punto di consegna, lasciarlo in un cespuglio, sorvegliare l’area in cui il fucile era stato lasciato e di tenerlo avvolto in un asciugamano.
Chi è l’omicida dell’attivista repubblicano
Ventidue anni, ex studente modello della Utah State University e poi studente di un istituto tecnico, Robinson è stato arrestato intorno alle 23 dell’11 settembre nella sua casa a St. George, vicino al Parco nazionale di Zion, a circa 400 chilometri dal campus universitario dove aveva sparato a Kirk.
Da quanto trapelato finora dagli inquirenti, il giovane, reo confesso, è cresciuto in una comunità mormone, triste ironia del destino, la stessa che Kirk stava elogiando dal palco proprio pochi attimi prima del suo assassinio sul palchetto dell’università.
La confessione al padre e l’arresto
Tyler avrebbe confessato l’omicidio al padre che, dopo essersi consultato con un pastore della comunità religiosa dove la famiglia Robinson abita, ha contattato le autorità giudiziarie e la Polizia federale per consentire l’arresto del figlio.
Le accuse che dovrebbero essere formalizzate a suo carico del 22enne dovrebbero essere quelle di omicidio aggravato, scarico illecito di arma da fuoco con conseguente grave lesione personale e ostruzione della giustizia.
Senza contare probabilmente la premeditazione dal momento che in una chat con il suo coinquilino Robinson aveva parlato del suo piano omicida verso Kirk.

Dopo l’arresto e la confessione, il 22enne comparirà in tribunale martedì 16 e nel frattempo il presidente Donald Trump ha già chiesto che venga applicata nei suoi confronti la pena di morte.