alta contagiosità

Estate 2025: arriva Stratus, la nuova variante Covid con un sintomo "inusuale"

Si chiama Xfg, conosciuta informalmente come Stratus e sta rapidamente sostituendo la precedente variante Nimbus. Più abile a eludere le difese immunitarie, è già sotto la lente dell’OMS

Estate 2025: arriva Stratus, la nuova variante Covid con un sintomo "inusuale"
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Negli ultimi mesi, il panorama delle varianti di SARS-CoV-2 si è arricchito di una nuova protagonista: la variante Xfg, che gli esperti hanno ribattezzato Stratus. Dopo NB.1.8.1, denominata Nimbus, Stratus si sta facendo largo con rapidità e sta già diventando prevalente in diverse regioni del mondo. La scelta del nome segue un curioso filone “meteorologico”, voluto dagli studiosi per mantenere una coerenza con le denominazioni precedenti.

Estate 2025: arriva Stratus, la nuova variante Covid con un sintomo "inusuale"
Tampone Covid

Dal 25 giugno 2025, Stratus è ufficialmente inserita nella lista delle varianti sotto monitoraggio (VUM) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha già redatto una prima valutazione del rischio. Al momento il livello di allerta è basso, ma la sorveglianza è attiva e continua, vista la capacità della nuova variante di diffondersi in modo efficace.

Cosa sappiamo su Stratus?

Stratus è una variante ricombinante, una sorta di “ibrido” genetico creatosi dalla fusione di due lignaggi: LF.7 e LP.8.1.2. I primi campioni risalgono al 27 gennaio 2025, ma solo nei mesi successivi ha iniziato a diffondersi in modo significativo. Dal confronto con varianti precedenti come JN.1 e Nimbus, sono emersi mutamenti distinti nella proteina Spike, la componente del virus che consente l’ingresso nelle cellule umane.

Queste mutazioni, secondo gli esperti, potrebbero rendere Stratus più abile nell’eludere gli anticorpi, sia quelli prodotti da precedenti infezioni sia quelli indotti dai vaccini. Questo non significa automaticamente una maggiore pericolosità, ma solleva interrogativi sulla protezione immunitaria e richiede ulteriori studi.

I sintomi: spicca la raucedine

Uno degli aspetti più discussi di Stratus riguarda i sintomi. In India, dove la variante è diventata dominante nella scorsa primavera, i medici hanno notato un segnale clinico inusuale: la raucedine. I pazienti lamentano una voce roca, spesso accompagnata da tosse secca, mal di gola e irritazione.

Secondo il Times of India, questo sintomo è stato segnalato con una frequenza tale da distinguerlo dalle ondate precedenti, dove i segni più tipici erano la perdita di gusto e olfatto. In questa nuova ondata, invece, i pazienti parlano di una gola infiammata, dolore acuto alla deglutizione (descritto come una "lama di rasoio") e mal di gola localizzato nella parte posteriore.

Altri sintomi osservati includono:

  • Stanchezza
  • Febbre moderata
  • Dolori muscolari
  • Congestione nasale
  • Tosse lieve

La variabilità dei sintomi resta ampia, e proprio per questo il monitoraggio clinico costante resta fondamentale.

Dove si sta diffondendo Stratus?

La crescita di Stratus è già evidente nelle aree dove vengono condivise regolarmente le sequenze del virus. Secondo i dati dell’OMS aggiornati al 22 giugno 2025:

  • In Europa, la presenza di Stratus è salita dal 10,6% al 16,7% in poche settimane.
  • Nel Sudest asiatico, il balzo è stato ancora più significativo: dal 17,3% al 68,7%.
  • A livello globale, le sequenze Xfg inviate alla banca dati GISAID sono passate da una quota del 7,4% a fine maggio al 22,7% a inizio giugno.

Nel frattempo, la variante Nimbus, fino a poco tempo fa dominante, è in declino, attestandosi al 24,9% delle sequenze globali nella stessa finestra temporale.

In Italia, il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) datato 18 giugno 2025 conferma che Stratus è risultata essere la variante più diffusa nel mese di maggio, a conferma del suo vantaggio competitivo rispetto agli altri lignaggi.

Le raccomandazioni dell’OMS

Anche se al momento il rischio legato a Stratus è valutato come basso, l’OMS raccomanda agli Stati membri di mantenere alta l’attenzione. In particolare, l’agenzia invita a:

  • Eseguire test di neutralizzazione utilizzando sieri umani provenienti da diverse comunità.
  • Monitorare l’evoluzione dei sintomi clinici, con particolare attenzione a eventuali segnali di aumento nella gravità delle forme di malattia.
  • Confrontare Stratus con le altre varianti circolanti, per capire se presenta differenze significative in termini di contagiosità, immunoevasione o gravità.

Cosa aspettarsi nei prossimi mesi?

Con l’estate in corso e l’aumento della mobilità, la circolazione di Stratus potrebbe ulteriormente intensificarsi. Anche se non si prevede al momento un’ondata grave, la presenza di sintomi nuovi e la capacità della variante di eludere gli anticorpi richiedono un monitoraggio continuo.

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Vaccinazione Covid

La voce roca, apparentemente banale, potrebbe diventare un campanello d’allarme utile per identificare precocemente i contagi da questa nuova variante.

Come sempre, le buone pratiche di prevenzione, la vaccinazione aggiornata e la vigilanza sanitaria restano le armi principali per contenere la diffusione del virus.

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