Esposto di Ferrovie sugli incidenti anomali: ipotesi strategia dietro ai sabotaggi
Negli ultimi cinque giorni problemi su 396 treni. Il duro botta e risposta della politica, con Salvini nel mirino
C'è davvero una strategia o un "complotto" dietro i tanti guai che hanno riguardato ultimamente le ferrovie? Oppure si tratta degli oramai "classici" disservizi a cui purtroppo chi viaggia in treno è quasi abituato? Dopo gli ultimi guai è esplosa una polemica non soltanto politica. E Ferrovie ha presentato un esposto alla Digos, che presto arriverà in Procura.
Treni in ritardo, esposto di Ferrovie: sabotaggio?
"Non si può escludere in radice l’ipotesi che si tratti di una situazione connessa ad attività interne e o esterne volutamente mirate a colpire gli asset aziendali con la finalità di destabilizzare, anche a livello istituzionale e governativo il gruppo Fs ed il relativo management".
Così recita la denuncia presentata da Ferrovie dopo i disastri degli ultimi tempi. Soltanto nei cinque giorni appena trascorsi si conta la bellezza di 396 treni che hanno avuto problemi di varia natura.
Ad alimentare i sospetti di Fs sono soprattutto gli orari in cui si sono verificati i problemi - al mattino o alla sera, a ridosso dei picchi di traffico - oltre alla tipologia dei guasti, legati spesso alla linea elettrica, e dei treni, dato che nel mirino sono finite spesso le tratte dell'alta velocità.
Tocca ora alla Digos di Roma verificare eventuali anomalie e trasmettere una prima informativa alla Procura.
Caos ferrovie, gli episodi più recenti
Sono molti gli episodi recenti, come detto. Vediamo i principali.
- 11 gennaio: Il Frecciarossa 9515 si blocca alle 7:11 tra Milano Centrale e Milano Lambrate a causa della disalimentazione della linea elettrica, con linea aerea e pantografo danneggiati. Poco dopo, alle 7:49, anche l’Italo 8973, partito sempre da Milano, subisce un danno al pantografo. L’intervento tecnico non evita pesanti ripercussioni: 187 treni registrano cancellazioni e ritardi tra 30 e 200 minuti.
- 13 gennaio: Alle 7:05 si verifica un guasto al deviatoio di Gricignano, sulla linea Roma-Napoli. La soluzione parziale arriva alle 9:08, ma il ripristino definitivo avviene solo durante la notte. Risultato: ritardi fino a 90 minuti per 15 Frecce e 10 Italo.
- 14 gennaio (mattina): Tra Valdarno Sud e Arezzo Nord, sulla direttissima Firenze-Roma, si rompe una rotaia. L’intervento di emergenza consente di riprendere il traffico alle 10:37, ma i disagi colpiscono sia l’alta velocità sia i treni regionali.
- 14 gennaio (sera): Un nuovo problema interessa la linea elettrica di Roma Termini tra le 18:10 e le 18:57. La causa è un guasto alla cabina CEI di Porta Maggiore, che paralizza tutte le linee ferroviarie e provoca ritardi fino a 160 minuti.
- 15 gennaio: Il deposito MAV (Manutenzione Alta Velocità) di Roma subisce una doppia interruzione elettrica, risolta inizialmente in due ore, ma che si ripresenta poco più tardi.
Ma ancora, nel recente passato, come dimenticare a ottobre 2024 il famoso chiodo che aveva paralizzato il traffico in mezza Italia.
"I tecnici mi dicono che c'è stato un errore di notte di un’impresa privata, che ha piantato un chiodo su un cavo. Chi poi doveva intervenire per rimediare lo ha fatto poi in ritardo. Certo non è possibile che se uno pianta un chiodo in un posto sbagliato si mette in ginocchio la stazione di Termini, Roma e tutto il Centro Italia", aveva detto allora il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
Gli ultimissimi disservizi finiti sotto la lente hanno riguardato nelle ultime ore il nodo di Verona, la Liguria e di nuovo la tratta Roma-Napoli.
Le parole di Salvini
Nel mirino, naturalmente, è finito ancora una volta Matteo Salvini, titolare del Ministero di riferimento.
"Sabotaggi? Danni causati volontariamente? Ritardi organizzati? I dubbi e i sospetti di Fs sono stati depositati ufficialmente alle autorità competenti. Auspico risposte inequivocabili e rapide, perché sarebbe gravissimo fare battaglia politica sulla pelle dei lavoratori e dei pendolari".
"Da parte mia, ribadisco di seguire quotidianamente e con la massima attenzione quanto accade sul fronte dei trasporti e sono pronto ad andare a riferire in Parlamento".
Non è mancato poi nemmeno il "classico" attacco "a chi c'era prima". Nel mirino è finito soprattutto Matteo Renzi, che a seguito degli ultimi episodi ha chiesto a gran voce le dimissioni di Salvini.
"Per recuperare i danni del malgoverno della sinistra, abbiamo avviato un piano da 100 miliardi di investimenti per le infrastrutture ferroviarie, con oltre 1.200 cantieri già attivi per recuperare decenni di ritardi sulle ferrovie di questo Paese, ma Renzi se la prende con me… Ma non doveva ritirarsi dalla politica?".
Le reazioni politiche
Renzi, si diceva. E' stato proprio l'ex premier, e leader di Italia Viva, ad avviare una petizione online per chiedere le dimissioni di Salvini. E dopo la replica del vicepremier ha rincarato la dose, non risparmiandosi parole forti.
"Sei stato al Governo più tempo di me, buffone. Da quando tu fai il Ministro, è un ritardo continuo. Ma perché non ti dimetti come ti stanno chiedendo migliaia di cittadini?".
Dura la posizione anche della segretaria Pd Elly Schlein:
"Giorgia Meloni e Matteo Salvini stanno bloccando l’Italia. Ogni giorno a causa di ritardi, disservizi, e guasti ci sono milioni di lavoratori che non riescono a spostarsi".
Ironico - come nel suo stile - Carlo Calenda.
"Ferrovie presenta un esposto contro Ferrovie per i disservizi provocati da Ferrovie. Bene così".