Eros Ramazzotti e Croce Rossa: pace fatta dopo la polemica durante un concerto
Nel corso del live una fan si è sentita male. Il cantante aveva accusato i volontari di essere intervenuti tardi. Il chiarimento: "Una battuta per far ridere la signora"
La quiete dopo la tempesta tra Eros Ramazzotti e la Croce Rossa Italiana. L'organizzazione medica di volontariato aveva fortemente polemizzato contro il cantante romano, minacciando persino di andare per vie legali, dopo che Eros aveva accusato la CRI di essere arrivata tardi a soccorrere una sua fan che era stata male durante il concerto a Firenze. Dopo i momenti di tensione, però, tutto è bene quel che finisce bene.
Eros Ramazzotti contro la Croce Rossa: cosa è successo
Nervi tesi, come raccontato da Prima Firenze, tra Eros Ramazzotti e la Croce Rossa Italiana durante il concerto dello scorso 4 aprile al Mandela Forum del capoluogo toscano.
Mentre stava cantando il meglio del suo repertorio musicale, il cantante romano ha improvvisamente stoppato la musica perché proprio sotto al palco una sua fan ha iniziato a sentirsi male. Subito ha chiamato i soccorritori. Quest'ultimi però, secondo Eros, sono arrivati piuttosto in ritardo e per tale ragione sono stati rimproverati dal cantante stesso che, col microfono, ha affermato:
"Siete in diciotto, ma che fate? Siete arrivati, dieci minuti dopo era già morta".
La scena è stata ripresa anche coi cellulari dai presenti al concerto e il video, pubblicato sui social, è diventato velocemente virale.
"Valuteremo vie legali"
Le parole dure con cui l'artista 59enne ha rimproverato i volontari della Croce Rossa non sono andate giù al Presidente del Comitato di Firenze dell'organizzazione medica, Lorenzo Andreoni, il quale ha ritenuto opportuno intervenire per tutelare i soccorritori intervenuti e chiarire la dinamica dei fatti.
"Ci dispiace che il Signor Ramazzotti se la sia presa con i nostri volontari davanti a migliaia di persone, quando dalla relazione sui fatti in nostro possesso, la prima squadra intervenuta in soccorso della persona in questione è arrivata sul posto in tempi più che consoni. Solo la seconda squadra li ha raggiunti qualche minuto dopo, poiché impossibilitata a passare dal corridoio sottopalco proprio dal personale in servizio d'ordine dello staff di Ramazzotti stesso, che li ha costretti a farsi largo attraverso la folla.
Ci tengo a sottolineare che tutti i volontari CRI attivati per questi grandi eventi, agiscono secondo protocolli precisi e piani sanitari concordati con il 118.Sminuire la loro preparazione e il loro lavoro con parole di scherno lanciate con leggerezza da un palco, in una serata in cui tutto è spettacolo, è un comportamento inaccettabile. Il volontariato va tutelato e con esso la professionalità di tante donne e uomini che prestano servizio gratuitamente alla popolazione.
Non tutto può diventare spettacolo e tantomeno con atteggiamenti diffamatori. Noi non abbiamo mai lasciato solo nessuno, da Ennio Morricone in persona, alla fan dell’altra sera, che - per fortuna - non presentava alcuna criticità sanitaria urgente, tanto che è rimasta a godersi il concerto. Come rappresentante dei 1200 volontari della Croce Rossa Italiana di Firenze, mi sono rivolto al nostro legale, Avvocato Massimiliano Manzo, con il quale stiamo valutando come procedere nei confronti di Eros Ramazzotti”.
Il chiarimento
Dopo giorni di tensione tra le parti, alla fine, è arrivato il chiarimento. Come spiegato da Prima Firenze, infatti, Eros Ramazzotti, tramite un comunicato stampa, ha voluto ribadire il tono giocoso delle sue parole che non volevano criticare nessuno:
"Ho ironizzato sui tempi di intervento dei ragazzi del soccorso su una signora che vedevo a pochi metri da me. Ho parlato di 10 minuti, ma era un modo di dire, una battuta, fatta soprattutto per fare sorridere la signora che in piedi in mezzo ai fan scatenati delle prime file, aveva avuto un piccolo mancamento.
"Ho interrotto lo show proprio per dare il tempo ai ragazzi di arrivare, e infatti in pochissimo tempo erano con lei. Da sempre apprezzo e sostengo il lavoro delle centinaia di volontari – ha sottolineato Ramazzotti - un patrimonio inestimabile della cultura del nostro paese, e mi spiace se ancora una volta un video, chiaramente ironico, sia diventato un’occasione per facili clic. Viva il volontariato".