Era indagato per epidemia colposa, archiviata l'indagine sul "Paziente 1" di Codogno
L'indagine su Mattia Maestri, iniziata un anno e mezzo fa, è stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari.
Mattia Maestri, il "Paziente 1" di Codogno, era indagato per epidemia colposa. Ma la Procura di Lodi, dopo un anno e mezzo di indagini, ha chiuso il capitolo: secondo gli inquirenti il giovane lodigiano non ha violato nessuna norma, motivo che ha spinto a chiedere l'archiviazione del caso.
L'indagine per epidemia colposa sul "Paziente 1" di Codogno
Come racconta Prima Lodi, il Gip ha archiviato l'accusa nei confronti di Mattia Maestri di "epidemia colposa" dopo che la Procura, a conclusione delle indagini, aveva richiesto l'archiviazione del caso.
Un anno e mezzo fa era stato aperto un fascicolo per appurare se Maestri fosse o meno stato fin da subito sincero relativamente ai contatti avuti nei giorni precedenti al ricovero all'ospedale di Codogno, dove era stato riconosciuto come fantomatico primo caso appurato di Coronavirus.
Secondo le indagini Maestri non avrebbe nascosto nulla ai medici, motivo che ha portato all'archiviazione del caso.
Il caso del "Paziente 1" di Codogno
Era il 22 febbraio 2020 quando Mattia, 38 anni, è entrato in condizioni critiche all’ospedale di Codogno, venendo riconosciuto come primo caso di Coronavirus in Lombardia (e primo italiano acclarato). Si era già presentato in ospedale quattro giorni prima, rifiutando però il ricovero.
Sottoposto al tampone dall'anestesista Annalisa Malara (che lo sottopose al test al di fuori dei protocolli del ministero della Salute, (che lo prevedevano solo per chi era di rientro dalla Cina e i loro contatti), risultò positivo al Covid. Non si è mai scoperto però come si contagiò.
Dopo settimane difficili, attaccato a un respiratore nel reparto di terapia intensiva del San Matteo di Pavia, dove era stato trasferito, Mattia è stato “stubato” ed è potuto tornare a casa dalla sua famiglia, riuscendo a veder nascere sua figlia Giulia, venuta alla luce a fine marzo 2020. La moglie Valentina e la madre sono riuscite, come lui, a guarire da questo terribile male: il padre purtroppo non ce l'ha fatta.