Cresce la preoccupazione

Epatite acuta bambini: due casi in Emilia. Cosa sono gli adenovirus

A segnalarlo, in una nota, la Regione Emilia Romagna, che ha anche tentato di tranquillizzare i cittadini... ma senza alcun dubbio la situazione sembra destare apprensione.

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Due casi di epatite acuta in altrettanti bambini modenesi. Uno, al momento, è a casa in via di guarigione, l'altro invece è stato sottoposto a ulteriori indagini e valutazioni per comprendere come sia stato possibile infettarsi. Il piccolo è ricoverato ma in via di miglioramento. E' stata la stessa Regione Emilia Romagna a comunicare, attraverso una nota, la situazione che sta destando preoccupazione un po' in tutta Italia. Per l'Oms si tratta di un adenovirus...


Epatite acuta bambini: due casi in Emilia

Erano 11 prima di questi ulteriori due emiliani, i casi di epatite acuta di natura non conosciuta in età pediatrica individuati in alcune regioni italiane. Ed erano bastati questi numeri, ovviamente, a destare preoccupazione, soprattutto tra i neo-genitori. Il ministero della Salute, però, fin da subito ha tentato di tranquillizzare le famiglie italiane, spiegano di avere messo in campo ogni strumento per monitorare, sfruttando anche i pediatri di libera scelta e i medici di medicina generale.

Ma quando i numeri salgono, di giorno in giorno, lo abbiamo visto con il Covid, c'è poco da stare tranquilli. E' un riflesso umano, una reazione naturale... Questi ulteriori due casi emiliani, seppure in buone condizioni, hanno di fatto risvegliato una discreta apprensione. Inutile negarlo.

Le strutture sanitarie emiliane coinvolte nel Modenese, hanno immediatamente comunicato i due casi a Roma. E tutte le autorità sanitarie sono pronte a intervenire nel caso ci siano altre segnalazioni che possano far riferimento a questo tipo di patologia. Anche perché i casi si moltiplicano ma non solo in Italia, anche nel resto del mondo. E per l'Oms si pensa al ruolo di un adenovirus.

Cosa sono gli adenovirus

Gli adenovirus costituiscono una famiglia di virus a DNA di cui si conoscono almeno 100 diversi sierotipi, la metà dei quali in grado di causare infezione nell'uomo.

Sulla base delle differenze delle sequenze del DNA si distinguono 7 sottogruppi, definiti con le lettere da A a G.

Diffusi a livello globale, gli adenovirus sono resistenti nell’ambiente e possono essere facilmente trasmessi da persona a persona mediante goccioline di saliva o secrezioni disperse nell'aria tramite tosse e starnuti o tramite l'ingestione di alimenti contaminati con liquidi corporei. Sono a maggiore rischio di contagio i bambini che passano molto tempo in ambienti affollati (asili, scuole) e il personale militare che vive a stretto contatto.

In virtù della loro moderata capacità di provocare danni (patogenicità) e della efficace risposta immunitaria da parte dell'organismo, le infezioni da adenovirus hanno una durata limitata nel tempo con rarissime complicazioni, nella maggior parte dei casi in persone che hanno il sistema di difesa dell'organismo (sistema immunitario) compromesso (immunodepressione).

Gli organi maggiormente interessati dall'infezione sono:

  • apparato respiratorio (mucosa nasale, faringe, laringe e trachea-bronchi)
  • sistema digerente (stomaco e intestino)
  • congiuntiva dell’occhio
  • vie urinarie
  • Raramente accertate (diagnosticate), le infezioni vengono efficacemente curate con farmaci anti-infiammatori.

La situazione nel resto del mondo

Il 5 aprile 2022, l’OMS è stata informata su 10 casi di epatite acuta grave ad eziologia sconosciuta in bambini di età inferiore ai 10 anni, precedentemente sani, osservati nella Scozia centrale. Di questi 10 casi, 9 avevano presentato sintomatologia nel marzo 2022 mentre per un caso l’esordio dei sintomi risaliva a gennaio 2022. La sintomatologia includeva ittero, diarrea, vomito e dolore addominale. Tutti e 10 i casi sono stati identificati in seguito a ricovero. In un caso è stato necessario ricorrere al trapianto di fegato.

Il 12 aprile 2022, i casi osservati nel Regno Unito a partire da gennaio 2022, erano in totale 74, la maggior parte dei quali in bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni: 49 casi sono stati osservati in Inghilterra, 13 in Scozia e il resto in Galles e Irlanda del Nord. Dei 13 casi riportati dalla Scozia, in due coppie i casi erano epidemiologicamente collegati. Tre casi sono risultati positivi all'infezione da SARS-CoV-2, 5 sono risultati negativi e per 2 casi è stata documentata una pregressa infezione da Sars-CoV-2 nei tre mesi precedenti l’esordio dell’epatite. Undici di questi 13 casi sono stati sottoposti a test per Adenovirus e 5 sono risultati positivi.

La presentazione clinica dei casi identificati al momento nel Regno Unito risponde ad una grave epatite acuta, con livelli aumentati di enzimi epatici (AST o ALT maggiori di 500 IU/L) e in molti casi, con ittero. Come sopra accennato, i casi hanno riportato sintomi gastrointestinali, tra cui dolore addominale, diarrea e vomito nelle settimane precedenti. La maggior parte dei pazienti non presentava febbre. Alcuni sono stati ricoverati presso unità di epatologia pediatrica e in alcuni casi è stato necessario procedere ad un trapianto di fegato. Al 21 Aprile 2022 il Regno Unito riferisce 108 casi, di cui 8 sottoposti a trapianto.

Non è stato identificato alcun legame con il vaccino anti COVID-19 e un questionario somministrato ai casi, su alimenti e abitudini personali, non ha identificato alcuna esposizione comune.

Sebbene le indagini di laboratorio abbiano escluso in tutti i casi un’eziologia virale di tipo A, B, C, D ed E, le autorità sanitarie del Regno Unito considerano l’ipotesi infettiva la più probabile, dato il quadro epidemiologico e le caratteristiche cliniche dei casi. Tuttavia sono state avviate, e sono tuttora in corso, anche indagini tossicologiche. Dopo le segnalazioni da parte del Regno Unito, casi di epatite acuta di origine sconosciuta nei bambini sono stati riportati anche da altri Paesi sia attraverso fonti mediatiche che ufficiali

  • Irlanda: 3 casi di epatite grave da marzo 2022, in bambini di età compresa tra 4 e 11 anni, un caso è risultato positivo al test per rinovirus; un caso positivo al test per Herpes virus-7; nessun caso è risultato positivo al test SARS-CoV-2 e al test per Adenovirus;
  • Spagna: 13 casi da gennaio 2022, di cui 7 confermati, 3 maschi e 4 femmine di età compresa tra 18 mesi e 7 anni, 6 possibili, 2 maschi, 3 femmine e 1 caso di cui non è nota l’informazione, di età compresa tra i 12 e i16 anni. Un caso confermato è risultato positivo al test per Adenovirus. 1 caso ha necessitato di trapianto. 1 caso ha riferito storia di viaggio nel Regno Unito;
  • Paesi Bassi: 4 casi, di cui 3 hanno richiesto trapianto;
  • Danimarca: 3 (forse 4) casi da dicembre;
  • Francia: 2 casi sospetti;
  • Belgio: 1 caso di 10 anni risultato positivo al test per Adenovirus;
  • Romania: 1 caso di 4 anni con esordio a marzo 2022. Il caso è risultato negativo ai test per Adenovirus e SARS-CoV-2, ma presentava sierologia positiva per SARS-CoV-2;
  • Svezia: al momento sono stati riferiti dai media notizie di casi sospetti.

Inoltre, l’ECDC (il Centro europeo per il controllo delle malattie) ha segnalato che i media statunitensi hanno riportano 9 casi di epatite acuta tra i bambini di età compresa tra 1 e 6 anni segnalati dallo Stato dell'Alabama negli Stati Uniti, e risultati positivi all'Adenovirus. Ulteriori indagini sono in corso da parte dei CDC (Centers for Disease Prevention and Control).

La situazione epidemiologica in Italia

Al 22 aprile sono giunte in totale 11 segnalazioni che fanno riferimento a pazienti individuati in diverse Regioni italiane (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto). Si tratta quindi di segnalazioni relative a casi sporadici sparsi sul territorio nazionale, la cui aderenza ai criteri della definizione di caso (riportata di seguito) viene di seguito illustrata:

  • 1 paziente non rientra nella definizione di caso (ricoverato prima del gennaio 2022);
  • 2 casi sono in corso di valutazione per possibili ulteriori cause eziologiche;
  • 4 casi sono definibili come “sospetti” (gli esami sono al momento in corso o non definiti);
  • 2 casi definiti come “possibili” (età superiore ai 10 anni);
  • 2 casi “confermati”

Una positività per Adenovirus o per SARS-CoV-2 è stata per ora riportata solo in due casi sospetti. Il ruolo giocato dagli Adenovirus nella eziologia di queste forme di epatite acuta, ipotizzato da ricercatori UK, non è però confermato in via definitiva. Un caso “possibile” è stato sottoposto a trapianto epatico. Diverse Regioni (Campania, Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, Calabria, Puglia) hanno comunicato di non avere al momento casi da segnalare.

Nessun legame con il vaccino: smontata la tesi "complottista"

Diciamolo pure chiaramente: non esiste alcun legame scientifico tra i casi di epatite e il vaccino. Sì, l'informazione va data. Soprattutto perché, ed era ormai prevedibile, per alcuni, invece, il collegamento poteva esserci. Bufala. Lo ripetiamo, non c'è alcun collegamento. Sempre lo stesso copione da mesi. Secondo i complottisti l'epatite deriva dall'essersi sottoposti al vaccino anti Covid. Peccato che i casi pediatrici che sono risultati positivi all'epatite non siano stati vaccinati. A confermarlo anche il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta.

 

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