Elodie, Gino Paoli, Eleonora Giorgi e l’ipocrisia dei dimenticati: l’Irriverente commento di Simone Di Matteo

Di certe esternazioni si dovrebbe apprezzare giusto una cosa, ossia il coraggio!

Elodie, Gino Paoli, Eleonora Giorgi e l’ipocrisia dei dimenticati: l’Irriverente commento di Simone Di Matteo
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A Natale siamo tutti più buoni” dicono, ma poi così non fanno. Sebbene una delle festività più attese dell’anno sia ormai già un lontano ricordo, quell’atmosfera dal sapore agrodolce che si porta dietro continuerà a tenerci compagnia per un po’. Quegli addobbi, il più delle volte carnevaleschi, delle nostre dimore seguiteranno a far invidia ai migliori parchi a tema in circolazione, gli “a te e famiglia” sconsiderati e gettati lì a caso, senza prestare la men che minima attenzione a coloro a cui sono rivolti, rimarranno lì ad intasare (da perfetti social-drunk quali siamo) i nostri benamati smartphone e l’ipocrisia imperante di questo sconclusionato XXI secolo la farà da padrona ancora a lungo, tant’è che mi verrebbe quasi da dire, più che altro, che “a Natale siamo tutti più ipocriti”. Un dato di fatto, quest’ultimo, di cui Gino Paoli e Eleonora Giorgi, in seguito alla querelle a distanza con Elodie, sapranno sicuramente più di qualcosa.

Oggi c’è Elodie, ma ieri non c’erano Madonna, Cher, la Giorgi stessa e molte altre?

Elodie
Fonte: Web
A costo di ripeterlo fino allo sfinimento, mio e di chiunque provi piacere nel leggermi, ci tengo a ribadire che viviamo in una società malsana, in cui si è sempre pronti a puntare il dito e mai a guardarsi, fosse anche solo per un istante, allo specchio. Forse perché incolpare il prossimo dei propri fallimenti è la strada più facile che si possa perseguire in un’era di digitali speranze e multimediali illusioni. O chissà, magari perché l’immagine e l’apparenza sono ben più care ai patrioti della sostanza di quanto quest’ultimi non vogliano ammettere. Per carità, è innegabile che la forma abbia preso il sopravvento sul contenuto ed è altrettanto evidente che un tale fenomeno abbia investito ogni stratificazione della realtà. Dalla musica ai social network, passando per la televisione e addirittura la politica, il modo in cui si comunica è divenuto di gran lunga più importante di quel che viene comunicato. Lo sa bene Chiara Ferragni, alle prese con un “errore di comunicazione” che le sta costando un impero milionario, ma sembrano averlo dimenticato Paoli e Giorgi, due la cui carriera immacolata non è di sicuro stata costruita tra le mura di un convento.
Gino Paoli
Fonte: web
Nelle scorse settimane, ad esempio, il cantautore, musicista ed ex politico Gino Paoli, uno che di pessime figure indubbiamente se ne intende, aveva espresso una di quelle sue “perle” sul mondo moderno di cui avremmo fatto tutti volentieri a meno. In particolare, nel commentare il panorama discografico contemporaneo ci ha tenuto a sottolineare che mentre “ieri avevamo Mina e la Vanoni. Oggi abbiamo le cantanti che mostrano il culo”, riscontrando in primis lo sdegno della giovane collega Elodie, al quale hanno fatto eco Emma MarroneArisa e molte altre donne note dello show business nostrano. In un momento storico come quello che stiamo attraversando, in cui si (s)parla tanto di patriarcato e femminismo, dove il primo Presidente del Consiglio donna della Storia della Repubblica preferisce mantenere l’appellativo al maschile e la figura femminile sta lottando arduamente per conquistare il proprio spazio all’interno dell’ambiente sociale, sentir pronunciare una frase del genere da un uomo è quanto di più deprimente si possa ascoltare. Certo, non che ci si possa aspettare gran ché da uno che nel 2018 di è reso protagonista di una “molestia per gioco” a Maria De Filippi al grido di “"Maria sono qui solo per molestarti, così tu tra vent’anni potrai denunciarmi", ma comunque constatare che al peggio non ci sia mai una fine riesce a stupirmi ogni volta. Ora non vorrei sbagliarmi, ma in quel medesimo “ieri” di cui l’esimio artista parla, non c’era Madonna, che della libertà femminile è stata una delle pioniere indiscusse della modernità? Per non parlare di CherTina Turner, Loredana Bertè (già citate da Marrone) e moltissime altre che, anzitempo e in un periodo perlopiù contemporaneo a quello di Paoli (artisticamente parlando, s’intende) hanno piantato i semi che sono germogliati quest’oggi?! Ebbene sì, ma è risaputo, d’altronde, che ad una ad una determinata età comincia a fare brutti scherzi!
Elodie
Madonna
Fonte: Web
Cher
Fonte: web
Su Eleonora Giorgi, invece, colei che a detta sua si è
sentita umiliata nel vedere Elodie nuda e che pare non ricordare di aver posato lei stessa senza vestiti (lasciando intravedere ciò che più di ogni altra cosa dovrebbe essere custodito nel buio della propria intimità) preferire non pronunciarmi soprattutto perché certe indelicate esternazioni, fatte meramente per cavalcare l’onda dell’ultimo minuto nella vana speranza di poter riassaporare un successo ormai svanito e che mandano a farsi benedire tutte quelle belle parole con cui solitamente amiamo riempirci la bocca, non meritano nient’altro che il silenzio!!!
Elodie
Eleonora Giorgi
Fonte: Web

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