Verso il voto

Come potranno votare alle elezioni i positivi al Covid

Anche per il 25 settembre sarà previsto il voto domiciliare per chi avrà contratto il virus e non potrà recarsi ai seggi elettorali.

Come potranno votare alle elezioni i positivi al Covid
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Manca sempre meno al voto del 25 settembre, quando i cittadini italiani aventi diritto saranno chiamati ad esprimere le loro preferenze per le elezioni politiche. Una votazione fondamentale per determinare le sorti del nostro Paese, alla quale nessuno dovrà mancare. L'attuale situazione di pandemia da Covid-19, tuttavia, potrebbe provocare non pochi grattacapi a chi volesse presentarsi ai seggi. Ma sull'incognita della positività al virus nel giorno delle elezioni si è espresso il ministro della Salute, Roberto Speranza, che a riguardo ha dichiarato:

"I positivi potranno votare da casa".

Elezioni politiche, Speranza: "I positivi potranno votare da casa"

E' stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un'intervista a Radio Capital, a rispondere alla domanda in merito all'impossibilità per le persone positive di andare a votare il 25 settembre:

"Se una persona è positiva è interesse di tutti che non contagi altri e resti in isolamento. Come fatto nelle ultime elezioni, c'è la possibilità del voto domiciliare, cosi come per le persone inferme. Anche per queste elezioni il voto domiciliare c'è e lo si può usare anche in questo caso. Dobbiamo mantenere un elemento di prudenza".

La prudenza, quindi, considerando che siamo ancora in fase pandemica, dovrà essere al primo posto. In tal senso, anche per le elezioni politiche del 25 settembre, tutti coloro che risulteranno positivi al Covid-19 in quel giorno, potranno comunque esprimere le loro preferenze da casa attraverso il voto domiciliare.

Isolamento dei positivi, campagna vaccinale e mascherine

I temi affrontati dal ministro Speranza, nel corso dell'intervista a Radio Capital, riguardo alla gestione della pandemia da Covid-19, sono stati diversi. In primis la campagna vaccinale:

"La nostra attesa - afferma Speranza - è che domani l'Agenzia europea dei medicinali Ema possa dare il via libera ai vaccini adattati contro la variante Omicron e poi seguirà il pronunciamento dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa. Contiamo di avere già a metà settembre la disponibilità di nuovi vaccini aggiornati. Invito i soggetti fragili e gli over 60 ad avere un secondo richiamo del vaccino anti-Covid".

Per quanto concerne la quarantena dei positivi al Covid-19, il ministro della Salute ha dichiarato:

"C'è un parere del Consiglio superiore di sanità (Css) che è in arrivo e appena sarà formalizzato faremo le opportune valutazioni. Quello che è certo è che se una persona è positiva deve restare a casa, questa è l'indicazione molto netta e chiara. Sul numero dei giorni la valutazione in queste ore viene fatta dal Css. Secondo le indicazioni del Css - ha affermato - se una persona è positiva lo è, sintomi o non sintomi, e se lo è deve stare in isolamento per evitare il diffondersi del contagio".

Infine, il dibattito sull'utilizzo delle mascherine:

"L'Istituto superiore di sanità non prevede l'obbligo di mascherina a scuola se non per categorie particolarmente fragili, poi lo stesso Iss dice che bisognerà valutare come sempre l'andamento epidemiologico. Come sempre manterremo un livello di monitoraggio e attenzione per cui è evidente che l'evoluzione epidemiologica ha sempre il suo peso - afferma il ministro Speranza - L'obiettivo è avere lezioni in sicurezza e in presenza e penso che ci siano le condizioni per farlo.

Siamo in una fase diversa e possiamo permetterci di affrontare il Covid che però è ancora un tema con cui fare i conti, tuttavia ora abbiamo strumenti che prima non avevamo. Quindi - ha sottolineato Speranza - possiamo guardare con più fiducia al futuro e questo vale per la scuola e anche le altre attività. L'esperienza più dura è alle spalle grazie ad una straordinaria campagna di vaccinazione ma questo non significa far finta che il Covid non c'è più. Io faccio il ministro della Salute e devo dire le cose come stanno, anche se in campagna elettorale è bello dire che tutto è finito".

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