PIANO CINGOLANI

Elettrodomestici e riscaldamento: ci voleva la crisi per obbligarci a non buttar via corrente

La strategia del ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani per risparmiare tra i 3 e i 6 miliardi di metri cubi di gas in un anno.

Elettrodomestici e riscaldamento: ci voleva la crisi per obbligarci a non buttar via corrente
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A partire da ottobre prenderà il via un piano di risparmio energetico messo a punto dal ministro Roberto Cingolani: tra l'ipotesi, la possibilità non solo di ridurre di 2 gradi la temperatura dei termosifoni, ma anche di tenerli accesi fino a due ore in meno. E intanto lo stoccaggio del gas ha raggiunto l'83%.

A breve il Ministero lancerà una campagna di comunicazione che spiegherà come risparmiare gas attraverso un migliore utilizzo del riscaldamento e degli elettrodomestici.

Ci voleva la crisi per non buttar più via corrente

Risparmiare tra i 3 e i 6 miliardi di metri cubi di gas in un anno per fronteggiare il caro energia e diventare sempre più indipendenti dalle forniture russe: è questo l'obiettivo del Piano illustrato ieri dal ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani in Consiglio dei Ministri.

Il pacchetto di misure in cantiere riguarda il settore civile abitativo e residenziale sia pubblico sia privato.

Elemento centrale è la stretta sulle riscaldamento in vista della stagione invernale con termosifoni accesi fino a 2 ore in meno rispetto al passato e riduzione fino a 2 gradi della temperatura.

Sarà poi incrementato utilizzo di combustibili alternativi, mentre per quanto riguarda le imprese il piano prevede di riservare una quota di energia a prezzi calmierati alle aziende che consumano più energia.

Come risparmiare su riscaldamento ed elettrodomestici

E come dicevamo, a breve il Ministero lancerà una campagna di comunicazione che spiegherà come risparmiare gas attraverso un migliore utilizzo del riscaldamento e degli elettrodomestici.

Perché, detto, sinceramente, la curiosità sta tutta nel modo in cui potrebbero concretizzarsi queste azioni mirate al risparmio e a un utilizzo "consapevole" di luce e gas.

In questo senso tornerà d'attualità quella sorta di classifica su quali sono sono gli elettrodomestici che incidono maggiormente sulle nostre bollette e di conseguenza qual è il loro "migliore" utilizzo.

Dalla lavastoviglie al televisore: cambieranno le nostre abitudini?

L'esempio più classico che fa risparmiare tempo e fatica alle nostre mamme e nonne è la lavastoviglie: ipotizzando un consumo medio di una volta ogni due giorni, ci rincara il costo di circa 88 euro all'anno.

Ma ora si tratterà di risparmiare soldi: si tornerà magari a spugnetta, limone e detersivo?

Del resto, gli occhi e le calcolatrici sono puntati sul rincaro dei costi per la corrente. Anche perché dalle prime indagini delle associazioni consumatori è emerso che in questi primi otto mesi del 2022, una famiglia media italiana ha già speso ben 776 euro e solo per saldare il conto della luce.

In questo, sotto la lente ci sono i due elettrodomestici cui pare impossibile rinunciare: il frigorifero (che secondo una stima impatta per 142 euro sulle nostre bollette) e la lavatrice che nella classifica dei costi si piazza dietro al frigorifero e davanti alla lavastoviglie. Ma secondo un'indagine, rispetto a questi due, nessuno vi rinuncerebbe.

Gli altri elettrodomestici di casa, condizionatori nel mirino

A seguire ci sono il forno (che incide per 62 euro all'anno), il phon (53 euro), il forno a microonde (44 euro) e il televisore (35 euro), l'aspirapolvere (35), il ferro da stiro (30).

Primo incontrastato c'è però il condizionatore (262 euro), l'elettrodomestico più nell'occhio del ciclone: in tanti pensano che iniziare a non sopportare il caldo a maggio, ad esempio, sia decisamente troppo presto.

Un po' di tolleranza in più, aprendo qualche finestra e favorendo ombra con tende e tapparelle, aiuterebbe a risparmiare qualche soldino.

I consigli per risparmiare: Berlusconi precursore

Gli altri consigli per risparmiare sono datati nel tempo. Forse in molti ricorderanno come già anni fa in tempi non sospetti, addirittura Silvio Berlusconi raccomandasse di spegnere i "display" di televisori ed elettrodomestici di notte.

In effetti, un consiglio che era stato lungimirante perché gli elettrodomestici in stand-by, ma anche gli apparecchi come caricabatterie per i cellulari e timer del microonde che fa pure da orologio, pesano circa l'8% sul totale dei consumi.

Anche gli altri consigli per risparmiare sugli altri elettrodomestici sono datati ma non dovrebbero aver perso di efficacia.

Ecco allora che davanti allo spauracchio dei rincari tornerà utile lavare i panni a trenta gradi anziché a quaranta, far partire la lavastoviglie solo se è a pieno carico, sbrinare regolarmente il frigorifero e il freezer (ci guadagna l'efficienza energetica) e utilizzare le lampadine a risparmio energetico.

L'idea dell'ora legale tutto l'anno: risparmi per 1 miliardo?

Ma a tener banco in queste ore è un'idea che sembrerebbe la più immediata e fattibile: mantenere in vigore l'ora legale.

Un accorgimento che garantirebbe ore di luce in più nella giornata e in particolare nel tardo pomeriggio-sera, rinunciando a un po' di luce alle prime ore del mattino.

In Italia, come in altri Paesi dell'Unione europea, l'ora legale "terminerebbe" l'ultima domenica di ottobre.

La proposta di mantenerla in vigore oltre che da alcuni rappresentanti delle forze politiche è arrivata anche dalla Sima, Società Italiana di Medicina Ambientale attraverso il presidente Alessandro Miani:

"Il passaggio permanente all'ora legale consentirebbe di guadagnare un'ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa un miliardo di euro solo nel primo biennio".

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