Per chi è gratuito

E' arrivata l'influenza, tutto quello che devi sapere sui vaccini 2022-2023

La risposta immunitaria alla vaccinazione impiega circa due settimane per svilupparsi pienamente.

E' arrivata l'influenza, tutto quello che devi sapere sui vaccini 2022-2023
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La vaccinazione è il mezzo più efficace e sicuro per prevenire l’influenza e ridurne le complicanze. Considerando che il classico male di stagione, quest'anno, ha già un'incidenza sopra soglia rispetto al biennio appena passato, è bene correre ai ripari.

Anche quest'anno sarà possibile vaccinarsi in farmacia, seguendo le direttive dei propri territori.

Come chiarito dall'ISS, si registrano mediamente 8000 decessi per influenza e le sue complicanze ogni anno in Italia.

Influenza 2022/2023: vaccini gratuiti

La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata e offerta in modo gratuito alle persone con più di 60 anni, alle donne in gravidanza e post partum, ai ricoverati in lungodegenza, alle persone con malattie croniche come diabete, malattie cardiache e respiratorie o problemi al sistema immunitario, ad alcune categorie di lavoratori come personale sanitario e socio-sanitario, forze di polizia e vigili del fuoco, allevatori o chi lavora a contatto con animali, ai donatori di sangue.

E’ raccomandata anche ai bambini non a rischio nella fascia di età 6 mesi - 6 anni.

Il vaccino antinfluenzale è comunque indicato per tutti i soggetti che desiderino evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni, sentito il parere del proprio medico.

Peculiarità annuali

Poiché i virus dell’influenza cambiano spesso, la vaccinazione va ripetuta ogni anno. In inverno circolano anche altri virus che provocano febbre e raffreddore, spesso scambiati per influenza. Il vaccino viene somministrato con un'iniezione intramuscolo, nella parte superiore del braccio (muscolo deltoide) negli adulti e nel muscolo antero-laterale della coscia nei bambini.

Il vaccino LAIV (spray) viene somministrato, nei bambini, per via intranasale, sotto forma di dose suddivisa nelle due narici. Sulla base dei ceppi virali circolanti e sull'andamento delle sindromi similinfluenzali (ILI) nel mondo, il Global Influenza Surveillance Network dell'OMS, in collaborazione con i National Influenza Centres (NIC) aggiorna ogni anno la composizione del vaccino antinfluenzale, poi ripresa con la circolare annuale del Ministero della Salute.

Come funziona

La risposta immunitaria alla vaccinazione impiega circa due settimane per svilupparsi pienamente. Pur contenendo al suo interno dei piccoli frammenti di virus, il vaccino antinfluenzale è un trattamento sicuro, che non provoca l'influenza (a patto, ovviamente, che si rispettino le modalità d'uso).

Chi non può vaccinarsi

Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a:

Lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce d’età);

Soggetti che abbiano manifestato una reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose a un componente del vaccino;

Una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rimandata a guarigione avvenuta;

Un’anamnesi positiva per sindrome di Guillain Barrè, insorta entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose di vaccino antinfluenzale, costituisce controindicazione alla vaccinazione. Una sindrome di Guillain Barré non correlata a vaccinazione antinfluenzale e insorta da più di un anno è motivo di precauzione; sebbene i dati disponibili siano limitati, i vantaggi della vaccinazione antinfluenzale giustificano la somministrazione del vaccino annuale nei soggetti ad alto rischio di complicanze gravi dalla malattia.

Non c'è controindicazione a vaccinare le persone asintomatiche a epidemia già iniziata.

False controindicazioni

Molte persone pensano di non potersi vaccinare in alcune condizioni che non costituiscono, invece, delle reali controindicazioni. Smentiamo allora alcuni dei luoghi comuni più diffusi.

E' possibile fare la vaccinazione antinfluenzale:

in caso di allergia alle proteine dell’uovo, con manifestazioni non anafilattiche in presenza di infezioni acute di lieve entità, anche se febbrili;

in presenza di infezione da HIV e altre immunodeficienze congenite o acquisite (La condizione di immunodepressione non costituisce una controindicazione alla somministrazione della vaccinazione antinfluenzale. La somministrazione del vaccino potrebbe non evocare una adeguata risposta immune. Una seconda dose di vaccino non migliora la risposta anticorpale in modo sostanziale);

durante un trattamento con cortisonici (per via topica o sistemica);

durante l'allattamento;

in concomitanza con altri vaccini: il vaccino antinfluenzale non interferisce con la risposta immune ad altri vaccini inattivati o vivi attenuati.

E' importante sapere che, particolarmente nella stagione fredda, infezioni respiratorie e sindromi con sintomatologie simili a quelle dell’influenza possono essere provocate da molteplici altri agenti batterici e virali, nei cui confronti il vaccino antinfluenzale non ha nessuna efficacia protettiva.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati provocati dalla vaccinazione sono rari e comunque lievi: gonfiore-arrossamento nella sede dell’iniezione, malessere generale, febbricola e lievi dolori muscolari. In genere si risolvono tutti spontaneamente. Come ogni farmaco, anche il vaccino antinfluenzale può causare reazioni allergiche, comunque rare. Per questo, la vaccinazione deve essere effettuata da personale sanitario esperto. Sono stati riferiti, in correlazione temporale con la vaccinazione antinfluenzale, eventi rari come trombocitopenia, nevralgie, parestesie, disordini neurologici e reazioni allergiche gravi. La correlazione causale, però, non è stata dimostrata. Data la necessità di escludere l’associazione tra la vaccinazione e eventi indesiderati, è di estyrema importanza la segnalazione tempestiva al sistema di farmacovigilanza dell’Agenzia Italiana per il Farmaco (AIFA) di eventuali eventi avversi osservati in soggetti vaccinati.

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