Una seconda chance

Doveva pagare 609mila euro di debiti, agente di commercio salvato dalla legge contro i suicidi

Grazie alla legge istituita nel 2012, il Tribunale di Ivrea ha potuto stralciare il 97% del debito accumulato dal piemontese per inesperienza

Doveva pagare 609mila euro di debiti, agente di commercio salvato dalla legge contro i suicidi
Pubblicato:

A volte una leggerezza, dettata dall'inesperienza, può costare davvero caro. Ne sa qualcosa un agente di commercio di Ivrea, che si è ritrovato a fronteggiare un debito colossale di 609mila euro, accumulato nell'arco di quasi vent'anni. La sua storia, però, si conclude con un sospiro di sollievo grazie all'intervento della "legge salva suicidi" che ha permesso al Tribunale di Ivrea di stralciare il 97% del debito, dando all'uomo una seconda possibilità.

Legge Salva Suicidi, stracciato debito da 609mila euro

Tutto ha inizio nel 2002, quando il soggetto, dopo un periodo di disoccupazione, decide di avviare una piccola impresa individuale come agente di commercio. Nonostante l'iniziale successo dell'attività, che garantiva un reddito sufficiente a mantenere lui e la sua famiglia, le difficoltà non tardano ad arrivare.

Complice la mancanza di una solida formazione manageriale e una gestione fiscale poco oculata, l'uomo si ritrova a non dichiarare i redditi per diversi anni, tra il 2001 e il 2008. Questa negligenza porta all'accumulo di ingenti sanzioni da parte dell'Agenzia delle Entrate, creando un effetto valanga che si sarebbe rivelato disastroso.

Nel 2009, la situazione precipita ulteriormente. La crisi economica globale colpisce duramente il suo settore e, nello stesso anno, la morte prematura della moglie, dipendente della pubblica amministrazione, priva la famiglia di una fondamentale fonte di reddito. La perdita getta l'agente in una spirale di difficoltà finanziarie ed emotive.

Immerso nei debiti, ha dovuto chiudere l'impresa

Nonostante il tentativo di resistere e mantenere l'attività in piedi, nel 2021, a causa delle nuove difficoltà portate dalla pandemia di Covid-19, è costretto a chiudere definitivamente la sua impresa. Il fardello dei debiti accumulati, però, continua a pesare su di lui, rendendo impossibile immaginare un futuro sereno.

Con un debito ormai insostenibile, l’ex agente di commercio decide di rivolgersi a Legge3.it, un’organizzazione specializzata nell’assistenza a privati e imprenditori sovraindebitati, fondata da Gianmario Bertollo e Maria Sole Pavan. Grazie alla consulenza del team, scopre di poter beneficiare della Legge n. 3 del 2012, conosciuta come "legge salva suicidi". Si tratta di uno strumento giuridico nato per aiutare chi si trova in condizioni di sovraindebitamento grave e non intenzionale.

Pagherà 500 euro al mese per tre anni

Il Tribunale di Ivrea, dopo aver verificato i requisiti necessari, ha autorizzato uno stralcio del 97% del debito accumulato. Il piano di rientro concordato prevede il pagamento di una cifra simbolica di 500 euro al mese per tre anni, una soluzione sostenibile che permette all’uomo di ricominciare la sua vita con una nuova prospettiva.

“Quello che è accaduto a quest’uomo è purtroppo un caso che vediamo spesso. Non si tratta di frode, ma di ignoranza finanziaria e di una gestione aziendale approssimativa – ha commentato Gianmario Bertollo – Purtroppo, molti italiani non sono sufficientemente preparati sui temi della fiscalità e della burocrazia, e questo può portare a situazioni davvero drammatiche. La legge salva suicidi rappresenta un’importante ancora di salvezza, ma l’ideale sarebbe evitare di arrivare a queste situazioni”.

Giacomo Bertollo

Secondo Bertollo, è fondamentale promuovere una maggiore educazione finanziaria in Italia, soprattutto tra i piccoli imprenditori, per evitare che situazioni simili si ripetano. Ora che l’incubo è finito, il malcapitato può tirare un respiro di sollievo, provando a ricominciare da zero alla ricerca di una nuova serenità.

Seguici sui nostri canali