Farà discutere

Il parroco celebra la Messa indossando i colori della Palestina

Nella parrocchia di Mortora (Sorrento) la decisione di don Rito Maresca: "La fede non può stare a guardare"

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"A Gaza si spezzano corpi innocenti. E noi, mentre adoriamo il Corpo di Cristo, non possiamo stare in silenzio".

Nella parrocchia di Mortora, in provincia di Sorrento, per il Corpus Domini, il parroco don Rito Maresca ha indossato una casula con i colori della Palestina. E non mancano le polemiche.

Mortora, don Rito Maresca e la Messa con i colori della Palestina

“Quest’anno, nel preparare questa festa, non riuscivo a togliermi dalla mente quei corpi spezzati non sull’altare, ma sotto le bombe, tra le macerie”, ha detto il parroco sull'altare, motivando la sua decisione, che già fa (e farà) discutere.

"Forse è una Messa 'sporca', non ortodossa, poco opportuna - ha proseguito - Ma mi domando, quante volte Gesù è stato opportuno, nel Vangelo?".

L'affondo

Poi, un affondo dal sapore più "politico":

"E nel frattempo, Israele, con la complicità attiva degli Usa e il silenzio codardo di molti governi europei esporta la guerra anche in Iran, distraendo il mondo da ciò che accade in Palestina. Una strategia che serve a deviare lo sguardo. Ma noi, come cristiani, dobbiamo restare fermi lì dove soffre l’umanità".

La spiegazione

Sulle sue pagine social, poi, don Rito ha spiegato la sua decisione:

"Oggi ho celebrato una “messa sporca”, sporca della politica, dello schierarsi dalla parte dei sofferenti, qualcuno si sentirà offeso, altri grideranno al sacrilegio, lo fecero anche al mio Maestro che provo ad imitare.

Indossare la bandiera palestinese non è stare con #Hamas, ma con la povera gente vittima di Hamas e ancor di più della ferocia del governo Israeliano.

Indossare la bandiera palestinese e dire #freepalestine, non è volere la distruzione dello stato di Israele, non è giustificare il 7 ottobre, le uccisioni e i rapimenti ma chiedere pace e stare dalla parte anche di quei tanti ebrei che non si riconoscono nel sionismo violento ed estremista".

E poi, una chiosa (ironica) sulle critiche che inevitabilmente arriveranno:

"A volte qualcuno mi ha detto 'presto andrai via da qui perché ti faranno vescovo'. Tranquilli, con oggi ho scelto di non fare carriera, ma sono contento perché libero...".

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