Direttiva case green: cosa succede se ho una caldaia a gas
Il divieto scatta dal 2040, ma vale solo per produzione e vendita. Sulla riduzione delle emissioni decidono i Governi
Alla fine la Direttiva sulle case green è stata approvata. E la cosa coinvolgerà direttamente milioni di italiani. La questione più spinosa è quella delle caldaie a gas, che saranno di fatto "bandite" dal 2040. Ma nel concreto cosa succede? Cosa deve fare chi ne possiede una? Sarà costretto a smantellarla?
Direttiva case green: cosa succede alle caldaie a gas
"Abbiamo raggiunto un risultato straordinario, un progetto per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio a livello mondiale".
Sono le parole con cui il relatore all’Europarlamento Ciarán Cuffe ha salutato la firma dell'accordo, che di fatto allunga i tempi rispetto alla vigilia.
L'obiettivo è ridurre i consumi energetici e arrivare a un parco immobiliare ad emissioni zero entro il 2050. Uno dei punti più discussi era senza dubbio lo stop alle caldaie alimentate a gas, che slitta dal 2035 al 2040. Restano invece gli incentivi per le caldaie ibride, mentre dal 2025 si fermano per quelle autonome.
Cosa deve fare chi ha una caldaia a gas
Ma quindi bisognerà eliminare la propria caldaia a gas? Niente panico. Perché il divieto non riguarderà le caldaie già installate, ma soltanto quelle nuove. Per dirla in breve, dal 2040 sarà vietato produrre e vendere caldaie a gas, ma non sarà "illegale" possederne una per scaldare casa. C'è quindi tutto il tempo per pensare a cosa fare e eventualmente prendere le proprie misure per adattare la propria abitazione alle nuove norme. Una "rivoluzione" che però inizia prima, con lo stop agli incentivi sull'acquisto, che partirà come detto dal 2025.
Ridurre il consumo di energia
Gli edifici residenziali più inquinanti avranno sette anni di tempo per ridurre il consumo medio di energia primaria: entro il 2030 dovranno abbassarne il consumo del 16%, con una soglia che sale al 20-22% entro il 2035.
Dal 2030, invece, tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti a emissioni zero. Per gli edifici pubblici l’obbligo, invece, partirà dal 2028.
I panelli solari
La Direttiva prevede anche l’obbligo di installare pannelli solari su tutti gli edifici. Una specifica che vale solo per i nuovi edifici, gli edifici pubblici e quelli non residenziali molto grandi. Restano dunque escluse le abitazioni.
Per quanto riguarda l’Italia, toccherà al Governo fare un piano che stabilisca quali edifici vanno ristrutturati, entro quando e quanto si vorrà risparmiare in termini di consumi.